Il 19/07/2023 02:31, Alberto Rasà ha scritto:
...
> Tu dici, in pratica: una volta che abbiamo stabilito "di quali oggetti studiare il moto relativo" ovvero, più precisamente, "una volta stabilito di studiare il moto dell'oggetto A nel riferimento K" poi non ci sono ambiguità di interpretazione e qualsiasi rappresentazione si riferisce allo stesso univoco fenomeno fisico. Ho detto bene?
Secondo me hai detto bene.
In linea di princìpio sarei anche più perentorio,
si potrebbe dire "studiamo il moto" del dato corpo,
e basta, perché il moto di un corpo è già _per sua
natura_ relativo ad altri corpi (non si può definire
il moto di un corpo in assenza di un riferimento),
quindi assegnare il moto del treno relativo alla Terra
o piuttosto a un altro treno ecc. ecc. è esattamente
la stessa cosa (a patto ovviamente che gli "altri corpi"
possiedano le caratteristiche che si richiedono a un riferimento),
insomma il moto del corpo (relativo a _tutti_ gli altri
corpi e sistemi fisici dell'universo, a loro volta soggetti
a loro moti e dinamiche) è quello che è, è univoco e
oggettivo, saremo noi di volta in volta, scegliendo
un opportuno riferimento, a darne una diversa rappresentazione
e a descriverlo in termini diversi ma equivalenti.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Wed Jul 19 2023 - 06:55:00 CEST