Mie opinioni sulla meccanica quantistica

From: Tecs Vuiller <contatta_at_itelcad.it>
Date: 1998/06/03

"Enrico Borghi" <enbor_at_iol.it> wrote:
>
> (.....) La meccanica quantistica tratta indifferentemente
> oggetti fisici che abbiano la massa di un granello di sabbia
> o la massa di un pianeta
> (.....)
> Ma chi ha mai visto palle da biliardo o pianeti (o gatti...)
> in uno stato sovrapposizione lineare di autovettori... ecc.?
> (.....)
> io credo che ci� che distingue un oggetto quantistico da uno
> non quantistico (cio� classico, e quindi non trattabile dalla
> M. Q.), non sia la massa, n� le dimensioni, ma il fatto che il
> primo � solo parzialmente dentro la realt�, mentre il secondo
> � totalmente dentro la realt�.

Interessante modo di vedere le cose.
Direi che, conoscendo piuttosto bene il comportamento fisico
degli oggetti che risiedono nella realta', ci resta da scoprire
quali siano le proprieta' di questa <<zona di non-realta'>>, ed i
comportamenti di transizione nei due versi possibili.

> Inoltre, quando un oggetto � uscito dalla realt� rispetto a una
> sua variabile dinamica, questa rimane presente nell'oggetto come
> una potenzialit�, nel senso che l'oggetto pu� riacquisirla
> interagendo opportunamente col mondo ad esso circostante.

Questo mi sembra un ottimo inizio. Ci vedo una certa simmetria,
o e' solo un mio preconcetto ?
Ipotizzi altri principi di conservazione?

> Non so rispondere. Non so rispondere neppure alla domanda:
> come si pu� costruire un oggetto classico partendo dagli
> oggetti quantistici che pure, dopo tutto, sappiamo essere
> i costituenti dell'oggetto classico?

Io vedo un germe di risposta in questo tuo passo:

> Se effettuiamo una misura di G, l'oggetto fisico entra
> istantaneamente nella realt� rispetto a G, il che viene descritto
> dal vettore di stato che precipita nell'autovettore di G
> corrispondente al valore misurato (lasciamo perdere la
> degenerazione!).

Purtroppo non conosco la matematica sottostante, e non posso
esserti di aiuto in modo diretto. Pero' mi sembra di capire
che tu stesso hai escogitato qualcosa di significativo in
merito. Vediamo se riesco a fartelo dire, usando le tue parole:

> mentre la meccanica classica si propone di determinare le
> leggi del moto dei corpi e quindi le loro traiettorie,
> la meccanica quantistica si propone di determinare la
> probabilit� del risultato di una misura. Non cerca traiettorie,
> perch� nessuna particella pu� essere nella realt�
> simultaneamente rispetto alle variabili che definiscono una
> traiettoria, cio� posizione e momento; il concetto di
> traiettoria � estraneo alla meccanica quantistica.

Ho capito che in meccanica quantistica esisterebbe una sorta di
principio di mutua esclusione (dalla realta') di due importanti
variabili: posizione e momento.
Eppure, in meccanica classica, entrambe sono nella realta'.
Cosa determinerebbe la transizione?
Nel caso dell'esperimento della doppia fessura.....

> psi(R,t)=A exp{i(P.R-E t)}, (R=coord. cartes. ortog.)
> � privo di traiettoria, perci� non passa effettivamente da
> nessuna parte specifica. Eppure esso avanza verso il diaframma,
> perch� � dotato di momento diretto verso il diaframma.

....cosa accade quando impatta sullo schermo sensibile ?
Accade che....

> (.....) quando un oggetto � uscito dalla realt� rispetto a
> una sua variabile dinamica, (.....) l'oggetto pu� riacquisirla
> interagendo opportunamente col mondo ad esso circostante.

.... interagendo con cosa?
Forse interagendo con qualche proprieta' stabilmente residente
nella realta', che funga da "ancoraggio"? Pensi che ne esistano?
Forse interagendo con un qualche "attrattore" ? Quale sarebbe ?
Forse semplicemente "mediando", cosi' come si fa' in meccanica
classica per definire la pressione ?

Ora basta, pero'. Messaggi troppo lunghi scoraggiano la lettura..
Tecs Vuiller (... una bistecca alta due dita ed una montagna di patatine..)
Received on Wed Jun 03 1998 - 00:00:00 CEST

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