Il fotone, soggetto, si vede

From: MaRcO PICARIELLO <picariel_at_mailbox.difi.unipi.it>
Date: 1998/05/19

Elio Fabri wrote:
>
> 2) Altri (io sono fra questi) associa s. di rif. a "laboratorio", ossia
> ambiente al quale e' possibile riferire la localizzazione
> spazio-temporale di eventi.
> Ritengo ancora aperta la discussione se un s. di rif. possa/debba essere
> rigido; il che si lega al ben noto problema dei corpi rigidi in RG.
> Comunque in entrambe queste accezioni s. di rif. e' qualcosa di
> *esteso*.
> E' chiaro che in questo senso non esiste un s. di rif. "solidale a un
> fotone".
> Non capisco la caratterizzazione data dalla "presenza di particelle".
>
Anche per me un sistema di riferimento e' associato ad un laboratorio,
il quale a sua volta e' caratterizzato dalla presenza di particelle
fisiche.

Da questo punto di vista, pero' il problema non risiede nell'aver scelto
un solo fotone, infatti posso considerare un insieme macroscopico di
fotoni (il nostro laboratorio esteso), eppure si afferma ancora che non
esiste un sistema di riferimento solidale con esso.

Perche'? Forse solo perche non si puo' dare una localizzazione
spazio-temporale degli eventi? Ma questo non vuol dire che abbiamo
trovato una contraddizione tra il postulato della relativita' e il
risultato ottenuto con manipolazioni algebriche?
Osservo che sto trascurando l'ipotesi che la validita' del postulato
della relativita' cessi per laboratori composti da particelle di massa
zero, poiche' a me sembra del tutto priva di fondamento.

Saluti,
        MaRcO
Received on Tue May 19 1998 - 00:00:00 CEST

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