Re: impedenza

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 27 Apr 2010 21:06:36 +0200

AlHog ha scritto:
> Intendo una sinusoide che non attraversa mai lo zero e, quindi, che
> oscilla attorno ad un valore positivo non inferiore alla sua ampiezza.
> Quindi direi che � quello che hai scritto sopra, no?
Insomma, hai una

V(t) = V_0 + V_1*cos(wt), con 0 < V_1 <= V_0.

Non potevi scrivere questo?

> E suppongo che sovrapporre una tensione costante pari almeno
> all'ampiezza della sinusoide non cambi le cose: si tratta comunque di
> una vera sinusoide, giusto?
Non direi.
Intanto io per "vera sinusoide" intendo V_1*cos(wt), senza termine
costante.
Poi i due termini si comportano diversamente quanto alla corrente che
producono.

Mi accorgo ora che tu hai parlato di un "cavo", poi piu' avanti di un
"filo".
Insomma che roba e'?
Io immagino che tu intenda un qualcosa che possiede una resistenza R e
un'induttanza L: dico bene?
Comunque rispondo in questa ipotesi.

Allora, grazie alla linearita', possiamo (e dobbiamo) esaminare
separatamente l'effetto dei due termini. Poi bastera' sommare le due
correnti.
Quanto a V_0, e' ovvio che produce una corrente costante I_0 = V_0/R.

Quanto a V_1, produrra' una corrente la cui ampiezza e' I_1 = V_1/Z,
dove sto indicando con Z il *modulo* dell'impedenza, ossia

Z = sqrt(R^2 + (wL)^2).

Ci sara' poi uno sfasamento phi tale che
tg(phi) = (wL)/R.

In totale:

I(t) = I_0 + I_1 * cos(wt - phi).
       

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Apr 27 2010 - 21:06:36 CEST

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