Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 31 Mar 2010 14:03:21 +0200

"mdp" <marcodepaoli_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:0cbcc24d-6b40-4428-bb86-3c0e0d03dd16_at_r1g2000yqj.googlegroups.com...

> Cocciaro, hai il testo sottomano? Se vuoi, vai alla XIII lettera di
> Guillaume. Qui dice che un’ora può essere espressa anche come 60
> minuti o 3600 secondi, cosicché 1 e 60 e 3600 diventano misure (in
> ore, minuti, secondi) della stessa durata per cui 1 : 60 : 3600.
> Invece, nella XXVII lettera, dice che in un orologio la lancetta
> piccola percorre un giro di quadrante mentre quella grande ne percorre
> 12 e «si la grande aiguille parcourt par exemple t = 36 divisions
> (cercle des minutes), la petite aiguille n’en parcourra, dans le même
> temps, que t′ = 3, de sorte que 3 et 36 sont des mesures de la même
> durée» in quanto 36 = 12 x 3. Sono solo esempi, ma mi sembrano una
> buona bussola per orientarsi nelle non facili argomentazioni di
> Guillaume.

Se le argomentazioni sono queste direi che siano facilissime. Ed e'
facilissimo vedere che sono delle banalita'. Anche una misura di lunghezza
puo' essere espressa come 1 km o 1000 m. E' la stessa misura espressa in
unita' diverse. Cosa questa (cioe' la possibilita' di esprimere una misura
secondo diverse unita') vera per *ogni* misura. Certo non una specificita'
delle misure di intervalli di tempo.

> Egli intendeva mostrare come sia possibile ottenere gli
> stessi risultati einsteiniani mantenendo i presupposti della fisica
> classica. «Attraverso le trasformazioni di Lorentz (cito dal mio
> libro, ed. 2008 p. 121), Guillaume ricondusse i molteplici indici
> temporali (t1, t2 etc.) propri della rappresentazione poliparametrica
> del tempo einsteiniana all’interno di una rappresentazione
> monoparametrica con un unico tempo universale t (...). In tal modo i
> tempi einsteiniani non vengono negati bensì diventano variabili
> all’interno di un unico parametro temporale, ovvero misure diverse
> della stessa durata temporale, eseguite con orologi di periodo t1, t2
> etc. di cui l’uno fornisce tempi più lunghi e l’altro più brevi».

Poliparametrica ... monoparametrica ... ma che roba e' ?
Einstein e' chiarissimo. Il tempo e' ***solo*** cio' che si misura con
l'orologio.
t1, t2 etc. o sono risultati di misure effettuate con un qualche orologio
oppure sono chiacchere (o mix fra misure e chiacchere). Che cosa ci potrebbe
essere mai da unificare? Piu' unificato (e chiaro) di cosi' non riesco a
vederlo. Il tempo e' solo quello: cio' che si misura con l'orologio.

Naturalmente uno potrebbe non capire cosa si dice in relativita', e, in
conseguenza della sua scarsa comprensione, perdersi nelle parole non
cogliendo i significati di esse. Alla fine potrebbe arrivare a dire che in
relativita' si parla di "tanti tempi" (t1, t2, etc.). Ma sarebbe solo un
modo per dire che non ha capito.

> Cos’è dunque questo “tempo reale”? Non è un fantasma metafisico che si
> cela dietro i tempi relativi, è il tempo che li comprende tutti come
> un quadrato suddiviso in 50 quadratini li comprende tutti.

Ci rinuncio.
Non ricordo piu' se te l'ho gia' chiesto 3 o 4 volte.
Ogni volta non rispondi. O rispondi con parole che potrebbero andar bene per
"ripetere la canzone del Professore senza credervi affatto, solo per
prendere un buon voto" non certo per far capire all'interlocutore cosa
sarebbe il concetto che vorremmo spiegargli.

Ti ho detto che il tempo di cui si parla in relativita' e' un solo ed e'
quello che si misura con l'orologio. Cio' che, in relativita', si intende
con le parole "tempo relativo" e' qualcosa di tecnico che tu *non conosci*
e, in conseguenza di cio', e' bene che tu non usi quelle parole.
Siamo partiti dall'inizio.
Io ti ho detto che il tempo e' soltanto cio' che si misura con l'orologio.
Tu vuoi parlare di tempo reale.
Io ti ho chiesto se questo tuo tempo reale ha una una qualche relazione con
il tempo, cioe' con cio' che si misura con l'orologio.
Onde evitare confusioni ti ho anche suggerito di cambiare nome, almeno in
prima istanza, a questo tuo tempo reale. Ho proposto QWERT, mi va bene un
qualsiasi altro nome che non contenga in alcun modo la parola tempo in
quanto questa e' gia' occupata da "cioe' che si misura con l'orologio".

Tu mi rispondi (traduco di nuovo per rendere piu' chiara la tua risposta):

Cos’è dunque questo “QWERT”? Non è un fantasma metafisico che si cela dietro
il tempo [usi impropriamente un plurale, tempi relativi, ma lo fai in
maniera del tutto indebita perche' io ti ho detto che in relativita' il
tempo e' solo uno], è il QWERT che comprende tutti i tempi [quali ??? Il
tempo e' uno solo!] come un quadrato suddiviso in 50 quadratini li comprende
tutti.

Ti sembra una risposta?

Chiudo dicendoti che mi sentirei di comportarmi in maniera scorretta nei
tuoi confronti se non ti facessi presente con forza, anche io come tutti
coloro ti hanno risposto qua, che sono veramente sconcertanti alcune delle
cose che dici. Se ti conoscessi personalmente, se tu fossi mio amico, ti
implorerei di fare di tutto per togliere al piu' presto il tuo libro dal
commercio.
La storia di Einsten (Galileo ecc. ... come anche tutti i partecipanti a
questa discussione e tutti gli studenti del mondo) che si sarebbe
dimenticato dell'effetto dell'aria, con ciliegina finale dell'inganno
retinico, e' incredibile. Quando l'ha detto Franco, parlando di "spassoso
passaggio", non ci ho creduto. Ho pensato: "Franco avra' capito male". Poi
lo
hai detto un paio di volte tu nel thread e ancora mi rifiutavo di crederci.
Pensavo "Staro' capendo male cosa vuole dire". Alla fine ho dovuto
desistere.

-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
Received on Wed Mar 31 2010 - 14:03:21 CEST

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