Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Fri, 19 Mar 2010 19:25:44 +0100

"mdp" <marcodepaoli_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:053ab165-ea1b-4809-94a1-0b3117ad451b_at_t20g2000yqe.googlegroups.com...

> Buongiorno,
>
> sono l'autore del libro e se mi si consente potrei dire in breve due
> parole al riguardo.

Prima cosa, permettimi di passare al tu. Qui usiamo tutti il tu. Non so se
sei nuovo dei newsgrups, ma qua e' una specie di regola. Tu naturalmente
regolati come meglio credi, semplicemente volevo dirti, qualora non lo
sapessi gia', che, in questo contesto, l'uso del tu, anche rivolgendosi ad
un utente che non si conosce, non ha assolutamente niente di irriguardoso.

> Vorrei dunque dire a
> Bruno Cocciaro che una definizione operativa di tempo (nel senso di
> Bridgman) � lecita in campo scientifico, ma a condizione appunto che
> non si confonda tale nozione operativa con il tempo reale

La definizione operativa di tempo e' questa:
si prende uno strumento di misura chiamato orologio (sorvoliamo su questioni
"tecniche", questioni da semplici "scienziati", certo non da "sapienti",
come ad esempio il chiedersi come facciamo per assegnare ad un certo
strumento di misura l'appellativo di "orologio"). Facciamo partire lo
strumento simultaneamente all'evento A, poi lo stoppiamo simultaneamente
all'evento B. Chiamiamo la misura effettuata dallo strumento *intervallo di
tempo* fra gli eventi A e B.

Il "tempo reale", quello che non va confuso con il tempo definito
operativamente, che cos'e' ?
Ha qualcosa a che fare con i risultati delle misure effettuate con gli
orologi?

> proprio
> onde evitare questa confusione, foriera di paradossi, verte la
> precisazione di cui sopra sul tempo relativo come effetto di misura
> condizionato dalla posizione del soggetto.

Io non vedo alcun paradosso. Non conosco nessuno, fra chi ritengo essere
conoscitore dell'argomento, che abbia coscienza di un qualche paradosso
associato alla relativita'.

Ho la fortissima sensazione che a te non sia affatto chiaro cosa sia il
"tempo relativo come effetto di misura condizionato dalla posizione del
soggetto".
A mio avviso e' impossibile prendere piena coscienza di cosa sia il "tempo
relativo" di cui si parla in relativita', senza considerare l'analisi acuta
che ha fatto Reichenbach. Ad esempio ne trovi un'esposizione abbastanza
dettagliata nel saggio che Reichenbach manda per il volume "Albert Einstein:
scienziato e filosofo", la traduzione italiana della Boringhieri degli anni
80 compare con il titolo "Autobiografia scientifica", in alcune biblioteche
si trova anche la traduzione precedente della Einaudi che e' migliore. Di
certo comunque quel saggio non e' affatto sufficiente. Andrebbe letto dopo
aver chiarito aspetti "tecnici" di centrale importanza, come, ad esempio,
come si arriva alle trasformazioni di Lorentz.

Quando Valter dice che il tuo libro non sfiora nemmeno lontanamente aspetti
critici della relativita', si sta riferendo, con ogni probabilita', proprio
all'analisi che ha avuto origine da Reichenbach.

> Con cordialit�
> Marco de Paoli

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
Received on Fri Mar 19 2010 - 19:25:44 CET

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