Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli
On 22 Mar, 11:55, Valter Moretti <vmoret..._at_hotmail.com> wrote:
> Guardi egregio signore, i miei commenti li ho gi� fatti, lei di fisica
> non capisce molto e questo lo pu� verificare chiunque di fisica ne
> conosca un po', aprendo a caso il suo libro. Non ho altro da dire.
> Valter Moretti
Vorrei aggiungere qualcosa invece, come esempio, dato che lei ha
scritto che io avrei fatto affermazioni apodittiche, in modo tale che
tutti possano farsi un'idea del contenuto del libro.
A pagina 82 del suo libro discutendo della natura generale del moto
(prescindendo dalla relativit� einsteiniana), lei conclude con queste
parole che dimostrano, secondo me, quanto lei sia familiare con le
idee fondamentali della fisica classica elementare. Ho volutamente
staccato una frase dal testo e l'ho inserita tra due * * perch� �,
secondo me, emblematica del suo punto di vista. Ecco quanto lei
scrive.
<<Siccome noi in molti casi abbiamo difficolt� a definire se un corpo
sia in moto o meno senza riferirlo a un sistema di riferimento,
*siccome in taluni casi dobbiamo riferirci a un corpo B per capire se
A rispetto a B sia in movimento* allora usiamo dei sistemi di
riferimento: ma questo non significa che il moto sia relativo e che
non esista un moto assoluto. In realt� tutti i moti sono assoluti: un
movimento � sempre in s� e i quanto tale un moto assoluto, anche se
noi per definirlo e misurarlo abbiamo bisogno di relativizzarlo
rapportandolo a un sistema di riferimento.>>
A mio parere, non ha alcun senso discutere di relativit� einsteniana
se uno non ha chiaro i concetti elementari di cinematica della fisica
classica. E con le affermazioni di sopra non mi sembra che lei abbia
molta chiarezza su tali temi di meccanica classica elementare.
Veniamo per� alla relativit� einsteniana, argomento centrale del suo
libro. Lei "spiega" in questo modo il fenomeno del "rallentamento"
degli orologi. A pagina 52. (L'orologio B, nel suo schema, � in moto
ad altissima velocit� rispetto all'orologio A.)
<<Quindi non � che l'orologio B vada pi� lento alle alte velocit�: �
che il segnale luminoso inviato da B a A, dovendo percorrere un lungo
cammino, impiega un certo tempo nel giungere ad A che registra questo
maggior tempo come un rallentamento dell'orologio B. Questo appare
alla rilevazione equivalente a un rallentamento, ma in realt�
l'orologio non ha rallentato.>>
Quindi, seguendo il suo ragionamento, il rallentamento degli orologi
si avrebbe anche in fisica classica? (senza le trasformazioni di
Lorentz). A leggere quanto scrive sopra, sembrerebbe che lei voglia
fare intendere che Eistein fosse un ingenuo e che tutti i fisici siano
altrettanto ingenui, dato che non hanno mai capito che la ragione
ultima del fenomeno � davvero cosa cos� ovvia.
Quello che mi irrita del suo libro � un certo atteggiamento arrogante
che talora affiora e si esplicita in una malcelata ironia
sull'ingenuit� degli scienziati...
Valter Moretti
PS. Bruno Cocciaro non � "mio amico", nel senso che non ci conosciamo
personalmente, ma abbiamo solo fruttuosamente discusso tante volte qui
sopra. Non volevo affatto difenderlo (e non credo proprio che ce ne
sia bisogno), volevo solo dire quello che ho detto senza secondi fini.
Malgrado lei non ci creder� e pensi probabilmente che io agisca in
modo corporativo o interessato, a me invece preme solo di chiarire il
mio giudizio sul suo libro, per amore della conoscenza e basta, dato
che sono uno scienziato... magari non un "sapiente" come vorrebbe lei.
Received on Mon Mar 22 2010 - 20:52:54 CET
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