"Karpov" <smgiampaolo72_at_gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:7669a012-cca4-41cf-92ac-e11d1bec64a7_at_y17g2000yqd.googlegroups.com...
> On 17 Feb, 17:51, "Bruno Cocciaro" <b.cocci..._at_comeg.it> wrote:
>> Dunque, photonicdream direi che sia partito con il piede sbagliato (per
>> il
>> tono principalmente), ma su questo punto mi pare che abbia ragione, no?
>
> Ovviamente no.
>
>> I libri dicono esattamente quello.
>
> Quali libri per curiosit�.
> La figura d'interferenza nasce proprio dalla meccanica quantistica
> in quanto la funzione d'onda totale � la somma della funzione d'onda
> del fotone passante nella prima fenditura e quella del fotone
> passante
> nella seconda. La sovrapposizione delle due funzioni d'onda genera le
> caratteristiche frange d'interferenza.
Sinceramente non riesco a trovare altra spiegazione se non quella che stai
dando alle parole di photonicdream (mi riferisco a quelle citate da me) una
interpretazione errata. Quello che dice photonicdream in quel passo (o,
almeno, quello che dico io nel post precedente commentando quel passo di
photonicdream) e' scritto ovunque.
Di certo lo trovi da tante parti se al posto dei fotoni usi elettroni
(esempio G.C. Ghirardi "Un'occhiata alle carte di Dio" Il Saggiatore 1997
pagg. 44-45).
Con i fotoni immagino ci siano, dal punto di vista sperimentale, problemi un
pochino piu' grandi che con gli elettroni dovuti principalmente, immagino,
all'efficienza quantica dei rivelatori. Ma dal punto di vista concettuale
non c'e' alcuna differenza.
Per quanto non ricordo di aver letto di lavori sperimentali in cui viene
mostrata l'interferenza con fotoni che passano "uno alla volta" (cioe' con
l'intervallo di tempo fra la rivelazione di un fotone e la rivelazione del
successivo molto piu' grande del tempo di volo) non escludo che esistano
lavori del genere. E di sicuro, nell'ipotesi che tali lavori sperimentali
esistano, l'esito che avranno avuto sara' quello atteso, cioe' ciascun
fotone "accende" solo un pixel, poi la figura di interferenza viene fuori
dal conteggio delle volte che ciascun pixel e' stato acceso (esattamente
come per gli esperimenti fatti con gli elettroni).
Ma e' possibile che tu queste cose le sappia benissimo. Nel qual caso direi
si debba concludere che photonicdream abbia ragione, relativamente al passo
citato da me.
>>Se fra un fotone e l'altro tu resetti la
>> ccd non potrai mai ottenere una figura di interferenza.
>
> Se cos� fosse il fotone passerebbe o nella fessura 1 oppure (o
> esclusivo)
> nella fessura 2. Pi� classico di cos�
Continuo a non capire cosa dici, ad esempio non capisco perche' dici "Se
cos� fosse il fotone passerebbe o nella fessura 1 oppure (o esclusivo) nella
fessura 2".
Ripeto. Se tu resetti la ccd ogni volta che viene rivelato un fotone (stiamo
ipotizzando che la ccd sia in grado di rivelare, con una efficienza
accettabile, il passaggio di un singolo fotone, ma non sono affatto sicuro
che, ad oggi, esistano ccd simili sul visibile, non saprei dire su altre
lunghezze d'onda) non potrai *mai* ottenere una figura d'interferenza,
otterrai sempre una immagine con un solo pixel illuminato.
Ma questo non ci permette certo di dire che "il fotone passa o nella fessura
1 oppure (o esclusivo) nella fessura 2".
> Comunque senza citare troppi libri
> http://en.wikipedia.org/wiki/Double-slit_experiment
>
> dove potrai leggere...
>
> ", it became apparent that a single photon has its own wave front
> that passes through both slits, and that the single photon will show
> up on the detector screen according to the net probability values
> resulting from the co-incidence of the two probability waves coming
> by way of the two slits"
Questo nessuno lo ha messo in discussione.
Si stava parlando d'altro, cioe' di cosa succede quando si esegue un
esperimento,
> Ciao
> Marco
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Fri Feb 19 2010 - 01:30:32 CET