enzo.wave.windsurfer_at_libero.it (Enzo Lombardo) ha scritto:r
> Massimo 456b <mgx654a_at_libero.it> wrote:> Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:r >Ma sarebbe del tutto> sbagliato credere che ci sia una precisa corrisp.tra tipo di cono e una> determinata l. d'onda o banda di l. d'onda: lecurve di sensibilità si> sovrappongono largamente, e per di più quelledi L e di M differiscono> poco.> > Questo e' il punto che mi interessava. Ottima esposizione come sempreIn effetti quando si parla di frequenze a cui i pigmenti dei coni sonosensibli si fornisce la massima sensibilità rispettivamente allafrequenza di 440 nm, 540 nm e 570 nm. Quindi se può assumere che lasensibilità può coprire uno spettro più ampio sempre restando in unafascia di quella frequenza o alnando a investire la frequenza adiacente.Parlo di frequenze e non di colori in questo caso, perche di per sè lefrequenze sono frequenze e non sono colorate, il colore è un'assegnazioe(c'è chi dice una costruzione ) del cervello in base alla provenienzedei segnali dai rispettivi coni sensib
ili a dette frequenze.
Questo articolo potrebbe chiarire il problema.
https://www.brainfactor.it/il-realismo-diretto-e-le-neuroscienze/
Il fatto e' che come al solito giunge a conclusioni idealistiche e
molto ingenue.
Il fatto che la luce sia un medium fra oggetto percepito e oggetto
reale non implica il fatto che quell'oggetto reale non sia
esattamente quello percepito e che sia il medium luce a contenere
tutte le potenzialita' di attinenza e non l'occhio o il cervello
umano o animale che sia.
Ossia il segnale arriva attinente.
Poi se uno e' daltonico la causa e' del ricevente.
--
ciao Massimo
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Received on Sat Oct 28 2023 - 16:21:42 CEST