Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 6 Feb 2024 11:58:27 +0100

Debbo ringraziare CC perché riesce a farmi compiere esercizi di
pazienza di cui non mi sarei creduto capace.
Però visto che continua a scrivere cose sbagliate, senza tenere il
minimo conto delle mie obiezioni, sono costetto a ribattere.
[Incidentalmente, chiedo ai moderatori se codesto comportamento sia
ammissibile nel NG]

Christian Corda ha scritto:
> ...
> le due distanze proprie percorse dalla luce nei due riferimenti
Io non capisco che cosa sia questa "distanza propria".
Io userei il termine "distanza propria" solo *tra due eventi* che
abbiano tra loro separazione di tipo spazio.
In modo estensivo anche se secondo me improprio, parlerei di distanza
propria (meglio "lunghezza propria"9 per un arco di curva di tipo
spazio.

Qui non mi riesce di rintraciare un arco di curva del genere.
In ogni caso distanza propria o lunghezza propria sono invarianti per
qualsiasi trasf. di coordinate, quindi non ci possono essere due
diverse distanze proprie nei due rif.
So che CC a questo obietta che tale discorso non vale per trasf. di
coord. *dinamiche*, ma non so che cosa lui intenda con questo termine;
gliel'ho già chiesto ma non ha risposto.

> La distanza propria percorsa dalla la luce però non è altro che il
> prodotto tra il tempo proprio di percorrenza e la velocità della luce.
Qui appare un altro termine che non so interpretare (modo cortese per
dire che secondo me è sbagliato).
Ciò che ho detto per la distanza propria vale anche per il temoo
proprio, con la differenza che si usa tra due eventi con separazione
di tipo tempo o per un arco di curva di tipo tempo.
Si dà però il caso che le curve orarie che la luce percorre (anche in
uno spazio-tempo curvo) siano di tipo luce, ossia che lunghezza
propria e tempo proprio siano *nulli*.

> E' geometrica nel senso che, come ho detto più volte, la
> trasformazione di Langevin, in quanto "dinamica", viola la
> covarianza generale trasformando lo spazio-tempo piatto di Lorentz
> in quello curvo di Langevin, nonostante qualcuno sostenga il
> contrario.
[Di nuovo chiedo ai moderatori se sia corretto il modo come CC scrive
i suoi post ignorando le critiche e le obiezioni che non saprebbe come
confutare.]
Sappiamo tutti che quel "qualcuno" sono io.
Non starò a ripetere ciò che ho scritto il 31/1 ore 17:15 e che CC ha
completamente ignorato.

> La formula (84.14) del Landau non centra una mazza con la questione
> della sincronizzazione dei due sistemi di riferimento. Quella da
> utilizzare è la (84.1) assieme alla trasformazione di Langevin che
> lascia invariata la coordinata temporale tra i due riferimenti (ma
> non il tempo proprio). Ciao, Ch.
La (84.1) di Landau si riferisce al tempo segnato da un orologio che
conservi costanti le coord. spaziali, e collega il tempo proprio di
detto orologio con la coord. temporale x^0.
Non si può chiamere questo "tempo proprio del rif." o usarlo per la
propagazione della luce.
Qui mi pare sia in ballo proprio un'interpretazione di base della
relatività...
Comunque dire che il tempo proprio *non è invariante* è proprio
un'eresia.

Ovvio che se confrontiamo superificialmente due dtau della netrica di
Minkowski e di quella di Langevin *a parità di dx^0* troviamo due
risultati differenti, ma questo accade semplicemente perché le coppie
di eventi che si confrontano *sono diverse*.
Non basta dire che le coord. temporali sono le stesse, in entrambi i
casi t e t+dt; il fatto è che in un caso si tiene uguale tra i
due eventi la coord. phi e nell'altro la psi.
Questo dimostra esaurientemente che stiamo confrontando *due coppie di
eventi diverse. Il primo evento della coppia ha coord. (t,r,phi,z) in
Minkowski e (t,r,psi,z) in Langevin, con phi = psi+wt.

Però il secondo evento ha coord. (t+dt,r,phi,z) in Minkowski mentre ha
coord. (t+dt,r,psi,z) in Langevin, e questi *non sono lo stesso
evento*: se cambia t e si tiene ferma phi, per un dato evento cambierà
psi (se invece si tiene ferma psi cambia phi).
Quindi stiamo confrontando la separazione tra due eventi E1E2 in
coord. di Minokwski con quella di due eventi E1E3 in coord. di
Langevin. Ovvio che le due separazioni siano diverse, non perché
abbiamo cambiato coordinate, ma perché abbia cambiato l'evento finale
della coppia.

Chiunque sia in buona fede non può non capire quanto ho scritto. Se CC
continua a non tener conto delle mie obiezioni e ripete sempre le
stesse idee senza mai metterle a confronto con opinioni diverse, non
avrà più ragione solo perché si ripete.
-- 
Elio Fabri
Received on Tue Feb 06 2024 - 11:58:27 CET

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