tucboro_at_katamail.com ha scritto:
> Diciamo che sono un vetraio e un gioielliere mi chiede di realizzare
> un vetro antiproiettile che resista al proiettile tal dei tali
> (massa, forma, caratteristiche del materiale note).
> ...
> Questo naturalmente viene sperimentalmente verificato nel sistema di
> riferimento in cui il vetro è fermo, ed in cui il parametro che ho
> individuato è la velocità del proiettile.
>
> Se però passo ad un sistema di riferimento in cui il vetro non è
> fermo, e nemmeno il proiettile, con cosa sostituisco il parametro
> "velocità del proiettile"?
> ...
> Tuttavia il fenomeno (vetro si rompe si/no) è un fatto obiettivo,
> indipendente dal fatto che lo analizzi in questo o quel sistema.
> Quindi come faccio ad analizzare il fenomeno nel riferimento non
> solidale al vetro?
> ...
> come affronta la questione il CTU del tribunale?
L'ultima frase che hai scritto è la più divertente :-)
Occorre un "consulente relativistico" :-D
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Io non ho capito bene quale sia il problema: per un dato vetro e per
> un dato tipo di proiettile, nel riferimento K_v si potrà determinare
> la massima velocità v_max che il proiettile potrà avere perché
> non rompa mai il vetro, questa è una velocità relativa al vetro, in
> un altro riferimento K nel quale vetro e proiettile abbiano entrambi
> velocità non nulle, per capire se il proiettile romperà o no il
> vetro, basterà trasformare la velocità del proiettile da K a K_v e
> poi confrontarla con v_max per poter prevedere il risultato
> dell'urto.
Se provi a leggere questa tua frase ad alta voce, vedrai che ti
mancherà il fiato :-)
Scherzi a parte, questa è la soluzione più semplice se la vel. di v
rispetto a K_v è perpendicolare al vetro.
Altrimenti la trasf. diventa complicata e conviene seguire un'altra
strada.
Sospetto che l'OP si sia messo nella prima ipotesi (vel. perpend.)
quindi non dico di più a meno che non chieda di vedere la sol.
generale.
--
Elio Fabri
Received on Tue Feb 06 2024 - 11:01:11 CET