Re: SP 1.10

From: Davide <davidedelia.pubblico_at_gmail.com>
Date: Thu, 31 Oct 2024 10:14:30 +0100

Credevo di aver risposto a questo messaggio, ma ho scoperto poco fa che
era stato rifiutato perché avevo citato male. Mi scuso con Giorgio
Pastore se è sembrato che io avessi ignorato le sue osservazioni, che
peraltro sto trovando utili nel farmi ragionare un po' di più.

Il 25/10/24 13:02, Giorgio Pastore ha scritto:

> Per la velocità quello che è irrealizzabile è dividere un incremento
> di posizione nullo per una durata di tempo nulla. Tuttavia questo è un
> "incidente tecnico" dell' algebra. Dal punto di vista fisico uno
> potrebbe dire che definendo la velocità come vettore tangente alla
> traiettoria, la tangente alla curva è ben definita nelle situazioni in
> cui esiste il limite del rapporto incrementale

Però quando analizziamo un moto rettilineo non possiamo appellarci alla
definizione di tangente, nel senso che non si può distinguere la
velocità istantanea da quelle medie sulla base della direzione del
vettore, come accade nel caso delle secanti che tendono alla tangente
nel punto alla traiettoria curvilinea. Eppure anche nel caso rettilineo,
pur avendo le difficoltà tecniche dell'algebra, definiamo la velocità
istantanea. Direi (ma correggimi se sbaglio) che in quel caso la
definiamo solo grazie al concetto di limite e nient'altro.

> Col campo elettrico la situazione non è molto diversa.

Purtroppo qua non riesco a cogliere l'analogia con il discorso del
limite, ma magari mi aiuterà leggere meglio e capire la digressione sul
campo elettrico che c'è stata nei giorni scorsi.

> Ma per qualunque velocità dei sistemi di riferimento la luce viaggia
> sempre a c. Quindi resti sempre lontanto e manca una successione di
> sistemi di riferimento che si "avvicini" a quello in cui la luce è in
> quiete. Non hai le "corde" che si "avvicinano alla tangente".

Questa tua risposta fa breccia, ma purtroppo solo in parte, perché mi
convince dell' impossibilità di avere il cosiddetto "sistema di
riferimento del fotone in quiete", dato che non esiste nemmeno una
successione di sistemi di riferimento in cui il fotone è sempre più
lento. Però con la successione che ti dicevo (sempre nell'idea di
ragionamento del valore di una funzione nel punto a partire dal limite
della funzione in quel punto) mi sembra si possa comunque arrivare a
dire qualcosa di coerente su alcuni elementi così come possono essere
recepiti idealmente da un sistema di riferimento "astratto" che si muove
a velocità della luce, pur essendo tale sistema fisicamene irrealizabile
e pur sapendo che comunque non è un "sistema del fotone in quiete".

L'esercizio 6.4 (sempre di Spacetime Physics) mi sembra chieda di andare
in quella direzione, se non capisco male. Purtroppo, essendo un
esercizio di numero pari, non vengono fornite nemmeno le risposte con
cui io possa cercare di capire quale sia l'ottica con cui svolgere
l'esercizio e le intenzioni degli autori nel proporlo.

https://www.eftaylor.com/spacetimephysics/06_chapter6.pdf

-- 
Davide D'Elia
Received on Thu Oct 31 2024 - 10:14:30 CET

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