Re: Massa <52c696e6$0$1378$4fafbaef@reader1.news.tin.it> <cJvyu.15374$Th2.6118@tornado.fastwebnet.it> <52cc4e62$0$23121$4fafbaef@reader2.news.tin.it> <Brvzu.15882$Th2.10287@tornado.fastwebnet.it> <laofjq$n3l$1@speranza.aioe.org> <laoqdd$hn4$1@speranza.aioe.org> <240fadff-e8df-4df5-b017-f861a15aac8a@googlegroups.com> <zVjAu.16261$Th2.15336@tornado.fastwebnet.it> <7bbf68de-2b00-40df-8fd2-fd2e91cc049a@googlegroups.com>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 16 Jan 2014 13:27:42 +0100

cometa_luminosa
> Omega
>> cometa_luminosa
>>
>>> Totalmente inutile in un ng di fisica: qui si parla di come e
>>> quanto girare una vite in modo da far funzionare correttamente un
>>> motore, di che velocita' deve avere un satellite per non caderci
>>> in testa, ecc. Tutte cose *reali*.
>>
>> Questa, a dirla papale-papale, e' tecnologia. Come annotavo l'altro
>> giorno, scienza fa rima con conoscenza, non con tecnologia.
>>
> Conosci il significato del termine "metafora"?

Non se invece è solo una scusa tardiva per giustificare un'affermazione
che si conclude con "Tutte cose *reali*.
O forse intendevi dire che la realtà è una metafora?

> E comunque: secondo te calcolare la velocita' di un satellite
> affinche' rimanga in orbita non e' Fisica?

La prima volta (forse, ma molto forse, vedi sotto) sì, poi diventa
routine tecnologica.
I problemi dei 'tiles' dello Shuttle erano fisica o tecnologia dei
collanti epossidici per alte temperature?
Certo che si può far rientrare tutto nella fisica, anche la produzione
in serie di chiodi, ma è semplicemente scorretto nel mondo di oggi.

All'universita' dovrebbero
> solo insegnare solo la formulazione delle teorie? O solo delle idee
> di base di quelle teorie?

Entrambe le cose, con un approccio fortemente critico però (e non è la
mia esperienza!), altrimenti non è università ma sacristia.

Ci sono diversi livelli nel progetto di strumenti e di mezzi, e ci sono
precisi confini fra fisica, tecnica e tecnologia in questo senso.
Per esperienza personale, so bene che cos'è l'elettrologia, che è
propriemente fisica, sotto i suoi diversi aspetti di fondo; ma lungi da
me confonderla con la fondamentale teoria delle reti elettriche e dei
campi a esse associati in funzione delle frequenze in gioco: e questa
teoria è *tecnica*. Non è ancora tecnologia.
La tecnologia ha due fasi: il progetto, inclusivo, oltre che dello
studio di sistema (non solo del prodotto), della realizzazione di
protitipi funzionali. Poi interviene la cosiddetta ingegnerizzazione che
trasforma il progetto e i prototipi funzionali in dispositivi
producibili in serie. E naturalmente la teoria fisica dei campi non è
qualcosa che viene applicato direttamente, per esempio, per progettare
trasmettitori, antenne o router wifi ecc.
Come vedi, la distanza fra la fisica e la tecnologia è considerevole.
Troppa, per ignorarla.

Ci sono però situazioni in cui la fisica stessa ha bisogno di
realizzazioni propriamente tecnologiche, per esempio gli strumenti per
misure fisiche inviati in orbita, o i cunicoli per lanciare neutroni e
amenicoli vari nel sottosuolo di Ginevra. In questo caso ovviamente la
fisica deve *suggerire le specifiche* - attenzione a questo aspetto
fondamentale, - ma a scriverle con la concretezza necessaria e a
realizzarle deve intervenire il tecnico.
Cosa vuol dire? Per chi vive in queste situazioni è ovvio, ma non lo è
per tutti. Quello che ho chiamato "tecnico" è un'interfaccia fra il
fisico e il tecnologo propriamente detto (progettista e realizzatore).
Il tecnico è interfaccia nel senso che comprende il linguaggio del
fisico, capisce le sue esigenze e sa tradurle nella specifica tecnica
necessaria per il progettista, ossia per il tecnologo propriamente detto.
Il processo è complesso e articolato, ma se si salta uno solo di questi
passi si fanno puttanate solenni (con costi fuori controllo). Con le
specializzazioni sempre più necessarie, scientifiche (fisiche), tecniche
e tecnologiche, è bene che ciascuno faccia solo il proprio mestiere,
anche se nessuno può impedirgli di avere le proprie opinioni a tutti e
tre i livelli - anzi è bene che le abbia per sapere in che mondo sta
lavorando e il perché di ciò che fa.

Non volevo farti una lezione, naturalmente, ma ho l'impressione leggendo
qui dentro che le idee in merito siano alquanto oscure in generale, e
che i metodi di formazione le ignorino del tutto, almeno in questo paese.

E allora perche' non, invece, soltanto
> l'insieme degli stimoli elettrici che si sono presentati alla mente
> del fisico nel momento in cui ha avuto quell'idea?

Sei sicuro che siano stimoli elettrici? La biochimica non è solo
elettricità, fino a prova contraria. Ma immagino che la tua fosse una
"metafora".


>> Filologia, per inciso, ha a che fare con il significato dei
>> termini. Guai se il significato non e' piu' che chiaro (persino
>> nella tecnologia).
>>
> Naturalmente. Ma la semantica non e' data unicamente dal significato
> delle singole parole...

Se una proposizione non è coerente con il significato dei suoi termini,
allora si chiama contraddizione.
La chiarezza dei termini implica un contesto entro cui possono essere
usati, al di fuori del quale o genera appunto contraddizione o
addirittura non-senso.

>>> ... vi perdete
>>> nelle formule e nelle teorie, non le capite, e allora credete
>>> che parlino di "filosofia" o "metafisica". Ma quand'e' che
>>> comincerete a rendervi conto di cos'e' *realmente* la fisica?
>>
>> Io non credo sia cosi' difficile saperlo, ma sempre se non la si
>> confonde con la tecnologia. In ogni caso lo puoi spiegare tu con
>> parole tue di esperto, proprio in nome del rispetto della
>> filologia, cioe' dei significati.
>>
>
> Per spiegartelo "con parole mie" dovrei *come minimo* proporti un
> centinaio di problemi di fisica, vedere come risolvi ognuno di essi e
> spiegarti dove i tuoi ragionamenti sono conformi alla fisica e dove
> non lo sono, portandoti, problema dopo problema, a capire sempre
> meglio che vuol dire fisica. O pensavi che il tutto si potesse dire
> con poche frasi? Fosse stato possibile, oggigiorno ogni Tom e Jack lo
> saprebbe.

La sintesi del tuo discorso, evidentemente, è che non lo sai dire.

Qualunque tipo di problema riguardi il mondo cosiddetto sensibile -
ossia misurabile - è sicuramente un problema fisico. Questo almeno tempo
fa. Per esempio la materia oscura non è misurabile ma ormai se ne parla
come di un fatto, e che dire del big-bang e di altre numerose teorie
dello stesso tenore? E che dire della totalmente irrazionale definizione
di spaziotempo?

La fisica è un punto di vista sul mondo avendo posto certe premesse.
O quelle premesse sono cartesianamente chiare e distinte o è davvero
difficile parlare di fisica o di qualunque altra cosa.

La realtà è che la fisica, a partire dall'inizio del secolo scorso, ha
introdotto tali e tante premesse in realtà metafisiche, come il dio
Caso, e ne ha conservate di antiche, come il concetto di tempo, persino
geometrizzandolo senza una ragione seria a sostegno, che lo credo bene
che abbia difficoltà a definirsi !

Una differenza fra i tre livelli di cui sopra è che la tecnica scrive
delle norme, per esempio, per calcolare il comportamenti dei
semiconduttori a effetto di campo, e in base a essa la tecnologia cerca
di realizzarli, e tutto ciò discende dall'ipotesi di certe proprietà
della materia ipotizzate dalla fisica. Senonché la produzione di simili
dispositivi riesce a ottenere dei risultati utilizzabili solo
selezionando - per esempio - un esemplare su cento. La tecnologia ha
persino tentato di produrli in microgravità (sui satelliti) nella
convinzione (dei fisici) che dipendesse dalla gravità. Ma non era vero,
e allora si è affermato che dipende dal dio Caso (cioè dalla volontà di
Dio). Intanto la tecnologia ha escogitato trucchi produttivi che a
malapena potrebbe giustificare logicamente, ma quell'1% negli anni è
almeno salito al 10% (ma resta il fatto che nei circuiti lineari quei
dispositivi sono inutilizzabili malgrado altre eccellenti qualità; e per
fortuna oggi si fa tutto digitale).

Ecco perché dico che la fisica fa fatica a definirsi per via di premesse
sempre più ipotetiche e quindi sempre più metafisiche.
E ormai a quanto mi sembra non ci sono problemi che sfuggano a questa
situazione. Quando vedrò sparire almeno il dio Caso dalle considerazioni
della fisica penserò che le cose sono cambiate, e che la fisica si è
rialzata dal suo scivolone nell'aborrita metafisica.

>>> Se ti cadesse un satellite in testa smetteresti subito di
>>> pensarlo
>>
>> Beh, questa sarebbe "fisica"? Se uno viene stritolato da un'auto
>> che esce in curva lungo la tangente, tu forse smetti di dire che la
>> forza centrifuga e' apparente?
>>
> Definisci "forza apparente". (Sei tu che devi farlo, non io, perche'
> questo termine sei tu ad averlo usato).
>>
>> La scienza e' un capitolo della filosofia, e la fisica e' un
>> capitolo della scienza.
>>
> E come mai allora nessun filosofo e' mai riuscito a fare neanche un
> milligrammo di Fisica?

Come dicevo sopra, a ognuno il suo mestiere.
Il filosofo è sostanzialmente un logico, niente di più o di diverso. A
lui tocca scoprire le contraddizioni, le premesse arbitrarie o
non-coerenti, qualunque sia il discorso, fisico in particolare, ma non
solo fisico. Per esempio, ti pare che oggi le idee sulla politica e
sull'etica - in cui è però strettamente implicata la scienza - siano
così chiare da non richiedere una riflessione che non sia una lezioncina
di fisica teorica in un'aula per addetti ai lavori?

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Received on Thu Jan 16 2014 - 13:27:42 CET

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