"Q22" <21714invalid_at_mynewsgate.net> wrote:
> [...] E poi questo valoroso e volonteroso smaritano magari dichiara di
> non credere nella divulgazione.
Per conto mio non sono un samaritano, ma cosa trovi di difficile
("contraddittorio" nel tuo gergo privato) nell'idea che per dialogare
occorra disponibilita' ad ascoltare?
La tua curiosa "filosofia" consiste nel ritenere che la verita' sia
inattingibile (dagli altri), quindi argomenti o prove ti fanno un baffo,
pero' per qualche strana ragione tu sai come stanno le cose. Non mi pare un
atteggiamento che inviti alla discussione.
> è "socratico" non presumere, nell'immenso campo della conoscenza e
> nel suo procedere per tentativi ed errori, che aver studiato per anni qualcosa
> è aver capito tutto al riguardo
Verissimo, infatti chi ha studiato qualcosa in genere e' ben conscio dei
"limiti" di quel che possiamo dire in un dato ambito. In un certo senso si
studia per imparare a circoscrivere con il maggior rigore possibile la
portata delle nostre affermazioni. Di solito sono gli ignoranti pasticcioni
che non capiscono quanto possa risultare fuorviante un uso poco controllato
del linguaggio, e pretendono che i loro pensieri confusi, le loro analogie
o metafore abbiano necessariamente un senso profondo.
> e sentirsi in dovere di mettere persino alla berlina chi non parla un
> gergo rigorosamente specialistico, per non dire
> parrocchiale, e non ripete la lezione.
In realta' Socrate per mettere alla berlina gli ignoranti si e' anche
procurato qualche nemico. E guarda che sparare vaghezze non specialistiche
non significa essere "fuori dal coro". Ce ne sono fin troppi che non fanno
altro, in lieta compagnia.
http://dilbert.com/strips/comic/2013-11-10
> Ed è "cartesiano" non il continuare a ripetere "studia per anni e poi vieni a
> parlare qui!", invece di rispondere con la necessaria chiarezza e distinzione
> alle richieste di spiegazioni
Non mi pare che il problema sia una onesta richiesta di spiegazioni, quanto
la pretesa di veder riconosciuto valore ad alcune concezioni abbastanza
vaghe e indeterminate che a te paiono cristalline. E siccome a te lo paiono
e tu non puoi sbagliare (infatti, visto che tu capisci te stesso, le tue
idee sono "logicamente" vere), gli altri dovrebbero prenderne atto. Ma
talvolta e' la stessa impostazione dei problemi a rendere impossibile una
risposta sensata. Come se uno si ostinasse nel voler spiegato perche' i
nominativi fritti e i mappamondi cantano tutti insieme "chirieleisonne". Lo
si lascia stare, al massimo invitandolo a chiarir meglio i pensieri.
Received on Fri Feb 07 2014 - 10:44:30 CET