Il 31/01/2014 09:08, mahbohperoh_at_gmail.com ha scritto:
> Il giorno giovedì 30 gennaio 2014 18:09:51 UTC+1, Massimo 456b ha
> scritto:
>
>> Come mai ho chiesto a persone che insegnano in alcune università
>> italiane e di questi ng non ne sanno niente?
>
>
>
> Infatti, quindi ti sei accorto che chi scrive su un ng di filosofia
> (o di altro argomento) non e' automaticamente rappresentativo di una
> comunita' scientifica. Se capita che qualcuno dedichi parte del suo
> tempo, gratis et amore dei, a dialogare con curiosi e non
> specialisti, lo fa per passione nei confronti della materia e perche'
> ritiene importante una corretta divulgazione.
Sei sicuro di questa santità? O te ne illudi? Guarda che le motivazioni per
frequentare questi gruppi, da presunti samaritani o da pellegrini che questuano
conoscenza, sono, oltre che del tutto individuali e personali, le più disparate
e spesso le meno degne di santificazione.
E poi questo valoroso e volonteroso smaritano magari dichiara di non credere
nella divulgazione. Che è un tema di non poca complessità, non per i contenuti
in sé ma per la sua stessa logica.
Tieni presente infatti che a qualunque livello si parli di un argomento
strettamente tecnico, ma che non sia il livello dei protagonisti della ricerca,
è sempre e solo divulgazione. Perciò la scuola è divulgazione, e anche
l'università, quando si tratta semplicemente di ripetere la lezione.
E la correttezza della divulgazione deve essere commisurata appunto al livello
al quale si comunica. E qui non è l'aula di fisica uno o due o quel che vuoi,
fino a prova contraria.
> Dovesti solo ringraziare che qui ci siano fisici competenti
> disponibili a chiacchiere con il primo venuto (e magari interrogarti
> perche' non accade sul tuo gruppo di "filosofi").
Sei male informato. Di che vai parlando? E come mai?
Ma il dialogo
> presuppone la volonta' di capire e di imparare, lo sforzo di
> afferrare il punto di vista dell'altro.
Questo è ovvio. Ma è difficile, e lo dimostra proprio quello che dici qui
sotto, contraddicendoti.
> Se vieni a sparare stupidaggini su San Tommaso
Qualcuno è venuto a parlare di san Tommaso? Se qualcuno lo ha fatto, ne avrà
esposto le ragioni. E, per inciso, per dire che erano stupidaggini devi
evidentemente sapere tutto su san Tommaso.
> (o sulle proprieta' di un elettrone)
come sopra
> e poi ti rifiuti di prendere in considerazione la possibilita' di aver
> utilizzato espressioni ambigue, confuse o incongruenti rispetto
> all'oggetto del discorso, solo perche' hai letto un paio di vecchi
> libri non tecnici sull'argomento, non c'e' proprio piu' niente di cui
> discutere.
Dunque tutto questo discorso sarebbe "lo sforzo di
afferrare il punto di vista dell'altro" ??? Complimenti.
Hai sciorinato una bella serie di giudizi e di illazioni che dimostrano
esattamente il contrario.
Bisogna solo prendere atto della presunzione di poter
> intervenire in campi specialistici alla pari di chi ha studiato quei
> temi per anni. Mi dispiace, non c'e' niente di "socratico" in questo
> (men che mai di "cartesiano"). Purtroppo, a differenza di quanto
> talvolta si crede, non tutto e' alla portata di tutti.
Attenzione: è "socratico" non presumere, nell'immenso campo della conoscenza e
nel suo procedere per tentativi ed errori, che aver studiato per anni qualcosa
è aver capito tutto al riguardo e sentirsi in dovere di mettere persino alla
berlina chi non parla un gergo rigorosamente specialistico, per non dire
parrocchiale, e non ripete la lezione.
Ed è "cartesiano" non il continuare a ripetere "studia per anni e poi vieni a
parlare qui!", invece di rispondere con la necessaria chiarezza e distinzione
alle richieste di spiegazioni, anche se non esposte in ginocchio e col capo
cosparso di cenere davanti ai samaritani del gruppo.
Nota quest'altra incongruenza ridicola che spesso si sente appunto qui: dato
che studiare per anni corrisponde in pratica a prendersi una laurea in materia,
allora mi dici che cavolo ci viene a fare qui uno che si è già preso una laurea
in fisica?
Inoltre chi cavolo dovrebbe venire qui a consultare i suddetti volonterosi
samaritani della fisica se non chi fisico non è, e quindi magari ha creduto di
capire una cosa e viene a verificarla, oppure chi su quello che ha proprio
studiato ha seri dubbi che non potrebbe esporre all'accademia senza essere
mandato al rogo?
Ripeto quindi: spiegami dove sta "lo sforzo di afferrare il punto di vista
dell'altro".
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Received on Thu Feb 06 2014 - 00:03:14 CET