Re: Due domande sul determinismo di Laplace <lbhi3k$e1c$1@dont-email.me> <bk5hc3F6lu2U1@mid.individual.net> <ziREu.18578$Th2.11131@tornado.fastwebnet.it> <lc9a4i$1qd$1@dont-email.me> <zdNGu.19436$Th2.16790@tornado.fastwebnet.it> <unWGu.19533$Th2.7093@tornado.fastwebnet.it> <94hHu.19703$Th2.17829@tornado.fastwebnet.it> <lcnhnh$7rf$1@speranza.aioe.org> <D38Iu.20128$Th2.15610@tornado.fastwebnet.it>
On 2/4/14 4:55 PM, Loris Dalla Rosa wrote:
....
> Non voglio farla troppo lunga e torno alla questione in oggetto, con questa
> domanda: il Laplace di quella citazione (perche' *questa*, e *solo* questa,
> e' oggetto della
> mia critica) e' interpretabile come uomo che "...crede di avere la ragione
> di tutti i fenomeni, quali che possano essere", come accusa genericamente
> Condillac? Io penso di si': quella citazione (che non a caso e' divenuta
> quasi un motto tra i sostenitori del determinismo, perfino ad uso
> discorsivo
> di qualche epigono dei nostri giorni) costituisce uno sconfinamento
> oltre il
> meccanicismo della fisica, nel determinismo assoluto, che pretende di
> spiegare *tutto* con quel principio della fisica.
....
Io credo che ci sia un errore di prospettiva in ogni caso. Certamente
Laplace aveva piena coscienza (e chi se non lui ?) della potenza
predittiva della meccanica newtoniana in ambito astronomico. E aveva
altrettanto chiara la struttura causale/deterministica delle leggi della
meccanica newtoniana.
Tuttavia non sono cosi' sicuro che Laplace avrebbe sottoscritto
incondizionatamente un programma riduzionistico totale. Penso che la
frase da te citata, che L. aveva scritto nella introduzione di un libro
sulle probabilita', e non in un trattato di metafisica, servisse, molto
piu' prosaicamente e pragmaticamente a sottolineare la distanza
insormontabile tra conoscenza umana possibile, necessariamente finita ed
imprecisa, da quella idealmente necessaria per poter utilizzare l'
apparato predittivo della meccanica come noto a L.
Che poi la frase sia stata usata come bandiera del determinismo penso
sia piu' un problema di chi l' ha usata che dell' autore. Nel trattato
non mi sembra che Laplace tragga nessuna delle conclusioni che ci si
potrebbe aspettare da un alfiere del riduzionismo meccanicista o del
determinismo assoluto.
Giorgio
Received on Thu Feb 06 2014 - 00:30:18 CET
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