Re: Due domande sul determinismo di Laplace <lbhi3k$e1c$1@dont-email.me> <bk5hc3F6lu2U1@mid.individual.net> <ziREu.18578$Th2.11131@tornado.fastwebnet.it> <bkvsvoFp0tvU5@mid.individual.net> <NgNGu.19438$Th2.5060@tornado.fastwebnet.it> <lcoqgm$kf5$1@dont-email.me> <6vyIu.20432$Th2.2098@tornado.fastwebnet.it> <0D9Nu.23051$Th2.12153@tornado.fastwebnet.it>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 20 Feb 2014 18:21:39 +0100

Il 19/02/2014 22:46, Loris Dalla Rosa ha scritto:
>
> "Omega" <omega_at_NOyahoo.it> ha scritto nel messaggio
> news:6vyIu.20432$Th2.2098_at_tornado.fastwebnet.it...
>> Paolo Russo
>>> [Loris Dalla Rosa:]
>>>> ...
>>>
>>> ...
>>> ... La logica puo` individuare
>>> contraddizioni, ma nessun fenomeno e` di per se'
>>> contraddittorio perche' di per se' non appartiene al mondo
>>> della logica ma a quello delle osservazioni empiriche.
>
>> Osservazione logicamente ma proprio anche empiricamente errata.
>
> Non direi. Tutto dipende da quel "di per se'" nell'espressione di Paolo
> Russo.
> "Fenomeno", etimologicamente il participio sostantivato di "fàinomai"
> (mostrarsi, apparire), e' appunto tutto cio' che si mostra, oggetto
> della sensibilita': come tale, cioe' "di per se'", non e'
> contraddittorio come non lo e' qualunque dato di fatto.
> Fenomeni sono anche gli oggetti impossibili, come p.e. questo:
> http://it.wikipedia.org/wiki/File:Penrose_triangle.svg
> oppure il classico bastone dritto che nell'acqua appare spezzato.
> "Di per se'" non sono fenomeni contraddittorii: la contraddizione
> subentra come momento logico successivo, in un giudizio sotto cui il
> dato di fatto e' erroneamente assunto. Nel triangolo impossibile, per
> esempio, l'errore consiste nel considerarlo un fenomeno *oggettivo*,
> quando e' spiegabile senza contraddizione come fenomeno *psicologico*,
> secondo leggi della psicologia della percezione. Ma e' ampiamente
> dimostrato che tutto questo non interessa i fisici, per cui ti invito,
> se vuoi continuare questa discussione, a riportarla nel nostro ng di
> filosofia. Da questo mi sono gia' congedato.

Ti risponderò anche lì, ripetendo quanto sotto.
Ma mi permetto di insistere: fra fenomeno - che è quello che è e non può
essere altro, e accade anche se nessuno sta a guardare - e osservazione
empirica del fenomeno, c'è un abisso, come ho spiegato in risposta a
Paolo russo.

Osservazione empirica è la rappresentazione che ci facciamo nella nostra
mente del fenomeno, e che può essere sbagliata. Fenomeno, e proprio nel
senso che tu precisi, è invece ciò che accade - e accadendo si mostra -
ed è oggetto di tale osservazione.
Non c'è modo di confonderli se non facendo l'ipotesi (errata) che vi sia
una corrispondenza 1/1 fra il fenomeno - il mostrarsi - e la sua
rappresentazione da parte dell'osservatore (inclusi gli strumenti).

Il mostrarsi da parte dell'evento o oggetto, come tu dici per giuste
ragioni etimologiche, implica che tale mostrarsi è coerente con l'evento
o oggetto, dato che _non_ dipende dall'osservatore. Rimane dunque altro
dall'osservatore, che invece può ricevere male, distorcere, interpretare
sotto le più diverse teorie ecc.
Di qui la mia netta distinzione fra fenomeno e osservazione empirica
dello stesso. A questo riguardo ho anche fatto un lungo discorso sulla
teoria psicologica del processo di osservazione. (*)

(*) la psicologia per quel verso è scientifica, dato che su tale teoria
si progettano anche i missili cosiddetti intelligenti, che decidono una
rotta individuando e riconoscendo i riferimenti. E se la scienza
psicologica non interessa la fisica, come ho già detto in altra
occasione, mi è termodinamicamente indifferente, cioè non mi fa né caldo
né freddo :))

Un saluto
Omega
Received on Thu Feb 20 2014 - 18:21:39 CET

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