Re: Nelle lande del tempo

From: Loris Dalla Rosa <gbgSu.25853$Th2.9913_at_tornado.fastwebnet.it>
Date: Tue, 11 Mar 2014 09:01:26 +0100

"Omega" <omega_at_NOyahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:gbgSu.25853$Th2.9913_at_tornado.fastwebnet.it...
> Il 02/03/2014 17:15, Omega ha scritto:

>> Therefore, an observer can at a given instant neither know of nor
>> influence any event at a distant point which takes place between two
>> characteristic times. The one time is the instant at which a light
>> signal has to be given from the point of the event in order to reach
>> the observer at the instant of observation. The other time is the
>> instant at which a light signal, given by the observer at the
>> instant of the observation, reaches the point of the event. The
>> whole finite time interval between these two instants may be said to
>> belong to the 'present time' for the observer at the instant of
>> observation. Any event taking place between the two characteristic
>> times may be called `simultaneous' with the act of observation.»

> Qui le osservazioni non sono poche. La prima è che le cose accadono
> anche se nessuno accende la luce o se non c'è il sole: la colf prepara
> il caffè anche se la luce nella mia stanza è spenta e gli scuri sono
> chiusi; non è che il mondo domestico aspetta che io mi svegli e accenda
> la luce e apra gli scuri per fare il caffè: infatti lo bevono anche gli
> altri più mattinieri di me.
> Ma le cose accadono anche se non c'è un osservatore! Infatti la fisica
> dice che il latte bolle proprio quando non lo si guarda :)
>
> Dice: un osservatore a un certo istante (diciamo t0) non conosce né
> influenza eventi che si verificano in un luogo distante fra due tempi
> caratteristici: uno quando un raggio di luce parte dal luogo dell'evento
> verso l'osservatore, l'altro quando un raggio di luce emesso
> dall'osservatore all'istante dell'osservazione, raggiunge il punto
> dell'evento; il "presente" per l'osservatore è il tempo finito compreso
> fra questi due istanti, e quindi ogni evento che si verifica fra questi
> estremi può essere detto "simultaneo".
>
> Bene, questa affermazione è molto problematica.

Il passo in questione suscita a ben ragione la tua critica, cosi' come ha
suscitato anche la perplessita' di Pangloss e mia. Va tuttavia collegato con
quanto H. dice subito dopo, in questo brano che ho gia' inviato nella
risposta a Pangloss:

<<L'uso della frase "puo' essere detto" mette in rilievo un'ambiguita' della
parola "simultaneo", dovuta al fatto che questo termine si e' formato con
l'esperienza della vita quotidiana, in cui la velocita' della luce puo'
sempre essere considerata come praticamente infinita. Effettivamente in
fisica questo termine puo' anche essere definito in modo leggermente diverso
ed Einstein nei suoi scritti ha usato questa seconda definizione. Quando due
eventi accadono nello stesso punto dello spazio simultaneamente, noi diciamo
che coincidono; cosi' il termine non e' piu' ambiguo.>>

H. parla di "ambiguita'", che, ben di piu', puo' ingenerare un vero e
proprio fraintendimento nel lettore non specialista della materia. H. poteva
risparmiarselo quel passo, pessimamente "divulgativo". Ma, visto che tu hai
l'originale in inglese e la traduzione in italiano, a giudizio tuo e anche
di altri, e' stata fatta da un cane, se riporti questo ulteriore passo in
inglese possiamo vedere piu' precisamente se, per esempio, in quel "definito
in modo leggermente diverso", dice davvero "leggermente". A me pare che la
seconda definizione sia ben piu' che "leggermente" diversa.
Un saluto,
Loris
Received on Tue Mar 11 2014 - 09:01:26 CET

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