Re: Trasmittanza termica lineare

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 22 Nov 2017 16:33:25 +0100

studioso di fisica ha scritto:
> Se la capacità di lasciarsi attraversare dal calore è chiamata
> Conduttività termica, come mai quando si parla di finestre non si
> parla di conduttività ma di trasmittanza?
Premessa 1: "capacità di lasciarsi attraversare dal calore" è
un'espressione bruttissima, che con la fisica ha poco a che fare.
Poteva andare nell'800, non oggi.
Sarebbe come se definissi la conducibilità elettrica "capacità di
lasciarsi attraversare dall'elettricità".
Dell'una come dell'altra si dà un precisa definizione fisica, non
banale.
Spero che tu le conosca; comunque v. appresso.

Premessa 2: So bene che il termine "conduttività" è molto in uso, come
al solito quale calco dell'inglese "conductivity".
Quando io ho studiato fisica questa soggezione all'inglese non era
ancora così pervasiva, per cui dico "conducibiità".

Conducibilità e trasmittanza sono due concetti diversi, anche se
legati.
La conducibilità termica (come quella elettrica) lega la densità di
corrente termica (o la densità di corrente elettrica) al gradiente
termico (o al campo elettrico).
In termini più elementari: hai uno strato di spessore s e tra le sue
facce esiste una diff di temperatura DT.
Allora
j = k*DT/s
dove k è la conduc. termica e j la quantità di calore che passa per
unità di tempo e superficie.

La trasmittanza *termica* è un concetto più ingegneristico, e si
riferisce a un generico manufatto (vetro di finestra, telaio, altro)
in modo globale.
La formula è di questo genere:
F = U*DT
dove F è il flusso termico (W/m^2) U la trasmittanza, DT come sopra il
salto di temperatura.
E' ovvio che per una lastra piana F coincide con j, e quindi U = k/s:
un vetro più spesso ha minore trassmittanza, a parità di
conducibilità.
                           

-- 
Elio Fabri
Received on Wed Nov 22 2017 - 16:33:25 CET

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