Soviet_Mario ha scritto:
>>> non sono d'accordo che TUTTI i marroni siano arancioni
>>> (mentre forse si pu� dire il contrario).
>> Contrario? Quale sarebbe il contrario?
>
> Uhm, questa � una delle poche cose che mi sembravano non
> equivocabili. Volevo dire che POTREBBE essere vero che tutti
> gli arancioni siano marroni. Questo in senso logico.
Ti diro' che lo sospettavo :)
Scrivo A(x) per intendere "x e' arancione", M(x) per "x e' marrone".
Allora "tutti i marroni siano arancioni" si scrive
(x) M(x) ==> A(x)
La contraria di questa non e' quella che tu dici, che si scrive
(x) A(x) ==> M(x).
E' invece
~[(x) M(x) ==> A(x)]
ossia "non e' vero che tutti i marroni sono arancioni", che si puo'
anche esprimere cosi': "esiste almeno un marrone che non e' arancione".
Questo per la logica ;-)
> mi riferivo qui solo alla sintesi additiva classica (della
> tavolozza di colori) non a quella RGB (che non ha il giallo
> come componente pura, anche se lo pu� emulare senza problemi)
Che cosa sarebbe la "sintesi additiva classica"? Io non lo so.
> certo. Cmq si pu� emulare anche. Mi pareva in tema con la
> domanda dell'OP riferirmi all'ottenimento artificiale, e non
> al colore puro
A me invece non pare niente del genere (scusa la polemica).
In materia di colori ci sono in giro tante di quelle idee sbagliate,
che occorre sempre essere molto attenti.
> Ultimamente ho visto dei fuochi pirotecnici color BRONZO e
> color OTTONE.
> ...
> C' come dire che il bronzo � un marrone pi� effetto argento
> metallizzato, e l'ottone � un orrendo beige, pi� lo stesso
> effetto argento.
Purtroppo tu li hai visti, io no.
Come giustamente osservi, i "colori" che hanno nomi di metalli (anche
"oro" o "argento") non sono propriamente colori, ossi distribuzioni
spettrali di un qualche tipo.
Sono questo piu' certe proprieta' di riflettanza della superficie.
Percio' non ho proprio idea di come si possano realizzare con fuochi
artificiali.
>> Perche' il marrone (come tanti altri) e' un colore "strano", che si
>> puo' definire e apprezzare solo rispetto a uno _sfondo_.
> non ho capito questo punto ...
Se hai a disposizione un qualsiasi software di manipolazione
d'immagini, ti puoi divertire a fare questa prova: genera una regione
colorata con date coordinate RGB, e falla apparire sullo schermo
contornata da uno sfondo bianco.
Poi fa lo stesso con lo sfondo nero.
Poi magari su uno sfondo colorato in altro modo ... e mi saprai dire.
> E su questo sono d'accordo, per quanto non avevo mai notato
> che il marrone si vede tale contro il bianco e arancio
> contro il nero ... Prover�, perch� sono curioso.
Allora avevi capito :-))
"Malcolm Y" ha scritto:
> Guarda, a dire il vero, se pongo una lente dei miei occhiali da sole
> davanti al piccolo faretto alogeno che c'� nel mio bagno, mi sembra di
> ottenere una sorgente luminosa marrone.
> Boh?
Che vuoi che ti dica? Doppio boh :-))
Tu hai visto la cosa, io no. Come faccio a spiegare che cosa vedi?
"piero nessuno" ha scritto:
> molte volte confondiamo la nozione di colore con l'idea del supporto
> del colore. Il colore � una combinazione di luce e non un elemento
> materico. Cos� posso avere il supporto materiale del marrone accanto a
> quello dell'arancione e entrambi possono essere visti sotto la luce
> dello stesso sole oppure posso considerare l'emissione al buio di una
> lampada emittente di luce arancione-marrone e variando l'intensit�
> ottenere prima il marrone e poi, via via, l'arancione sempre pi�
> "radiante" e quindi accorgermi che si tratta di una radiazione con
> ugual profilo caratteristico e diversa intensit� luminosa, in parole
> povere � lo stesso colore luminoso in diversa intensit� luminosa. Un
> effetto simile si ottiene scaldando un pezzo di metallo scuro che
> diventa prima marrone e poi arancione vivo e poi via via pi� chiaro...
Debbo dire che ho capito molto poco.
Ma insisto che secondo me "luci marroni" non esistono.
Se hai una sorgente luminosa in ambiente buio, questa potra' apparire
piu' o meno intensa, e al limite, se debolissima perdera' le
caratteristiche cromatiche.
Ma non sara' mai "marrone".
Come prova, pensa alle stelle.
Le piu' luminose si vedono di vari colori, le piu' deboli soltanto
bianche, o meglio acromatiche.
Ma se vedi i colori, vedi sempre rosso, arancio, giallo, bianco-azzurro.
Nient'altro.
Giacomo "Gwilbor" Boschi ha scritto:
> Qual � la differenza fra una sfumatura ed un colore? Perch� il giallo
> � sempre giallo sia che sia chiaro o scuro, mentre un rosso chiaro
> nessuno lo chiama mai come tale ma sempre rosa?
Per me non e' vero che ci sia un solo giallo.
Un giallo pallido e' ben diverso da un giallo carico, e poco importa
che ci sia l'abitudine a un nome o un altro.
Il rosa e' un rosso _insaturo_. Impropriamente parliamo di "chiaro" e
"scuro", perche' un rosso scuro e' una superficie che riflette poca
luce, e quella poca di colore rosso.
Invece "rosso chiaro" puo' significare due cose diverse: rosso
"pallido", ossia rosa, ma anche rosso intenso, ossia molto luminoso,
sebbene del tutto saturo.
> E qual � precisamente la differenza tra blu, celeste ed azzurro? Sono
> tre colori diversi o tre sfumature dello stesso colore?
Piu' o meno stesso discorso, e qui credo si aggiungano delle differenze
di "tinta", ossia del blu che vira piu' verso il verde o verso il
violetto.
Purtroppo non abbiamo molte parole per descrivere tutte le sensazioni
di colore. Magari i pittori o i sarti ne hanno di piu'...
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Elio Fabri
Received on Sat Dec 05 2009 - 20:51:11 CET