Giorgio Pastore ha scritto:
> Si sa che l' italiano che si sente in certe aule universitarie (e
> ormai non solo quelle) fa accapponare la pelle. Accettori e donori
> sono calchi fedeli dall' inglese come i ben peggiori "fittare",
> "flippare", "scatterare", "lattice" (nel senso di reticolo),
> randomizzare, e la lista continua...
Io farei una qualche gerarchia di tollerabilita'.
Piu' in alto metto l'uso di parole inglesi, a cominciare dall'ormai
storico "spin", quando un equivalente italiano non esiste, o suona
antiquato, o strano per qualsiasi ragione. O anche "scattering".
Poi passo all'italianizzazione barbara di parole inglesi, delle quali
comunque e' difficile trovare l'equivalente italiano. Un esempio e'
proprio "fittare", che non so come potresti rendre bene in italiano, e
confesso che uso anch'io.
Poi metto lo pseudoitaliano come e' proprio "donore". Pero' "acceptor"
come lo rendi?
In fondo metto l'italianizzazione barbara o la falsa traduzione di
parole per le quali esiste un'ottimo equivalente italiano. Un esempio
che non appartiene alla fisica e' "forwardare" per "inoltrare". Per la
fisica, mi viene in mente "targhetta" per "bersaglio".
Lascio a te per esercizio di mettere nelle varie categorie le parole
che hai dato come esempi :-))
Dakeyras ha scritto:
> Non mi scandalizza. In ambito accademico � accettato "donore" e come
> termine ha il vantaggio di essere un sostantivo e non un aggettivo
> sostantivato.
Scusa, quale sarebbe l'aggettivo sostantivato? "Donatore" e'
sostantivo e basta: "colui che dona", come il donatore di sangue.
Esattamente come "traditore", "portatore", "costruttore", e infiniti
altri esempi.
La derivazione di un sostantivo da un verbo e' ben consolidata in
italiano, e del resto esiste anche in latino.
--
Elio Fabri
Received on Mon Nov 23 2009 - 21:10:37 CET