Il giorno sabato 25 novembre 2017 01:05:02 UTC+1, Soviet_Mario ha scritto:
> Il 22/11/2017 16:32, Elio Fabri ha scritto:
>
> > Bada che un filtro che tu vedi giallo *non sottrae* il giallo.
> > Sottrae piuttosto il colore complementare.
> > Però se la sorgente è quasi monocromatica puoi filtrarla
> > quanto vuoi:
> > non potrai "inventare" colori che non ci sono.
>
> uhm, questo punto non mi torna, o meglio, credo che
> sottintenda una definizione di filtro molto restrittiva (e
> ideale) e che non per forza si applichi a filtri reali.
> Prima faccio un esempio concreto.
> La scarica fluorescente dei neon, se non ricordo male emette
> prevalentemente nell'ultravioletto (vicino medio o lontano
> non ricordo, ma direi i primi due). Una volta superato il
> filtro (che è quella patina bianca spennellata sull'interno
> della parete), esce sostanzialmente luce solo visibile.
> Ora di certo il filtro taglia l'UV in modo totale. Ma la
> luce visibile nasce in esso, in gran parte non era
> preesistente nello spettro della sorgente, almeno in senso
> quantitativo.
> Ora possiamo magari differenziarlo in termini di
> denominazione, chiamandolo trasduttore di frequenza e non
> filtro, ma penserei che un filtro reale debba sempre per
> forza essere un po' entrambi, a meno che le radiazioni
> assorbite possano per qualche meccanismo venire convertite
> interamente in "calore" di tipo non raggiante (quindi in
> disordine molecolare di varia natura).
Ma io quella patina bianca delle lampade al neon non l' ho mai sentita chiamare "filtro". Fosse per me l'avrei chiamata "patina fluorescente"
e basta. Se fa anche da filtro per gli UV non lo sapevo, allora la chiameri "patina fluorescente e filtro UV".
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Wakinian Tanka
Received on Sun Nov 26 2017 - 15:24:30 CET