Re: Tempo assoluto o relativo?

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Thu, 15 Oct 2009 13:08:19 +0200

"Dario de Judicibus" <nospam_at_nowhere.com> wrote in message
news:hb5486$27g5$1_at_newsreader1.mclink.it...
> "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
> news:4ad4e0ad$0$1110$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...

> OK, ma allora spiegami questa: i due personaggi del mio esempio si
> sfalsano nel tempo di 10 giorni. Non importa come (uno viaggia al 99%
> di c, oppure si muove in un campo gravitazionale pi� o meno intenso,
> poco importa). Quando si rincontrano uno si trova il 10 aprile 2010,
> l'altro il 20 aprile 2010. Ovviamente messa cos� la cosa non ha senso.
> DEVONO essere nello stesso giorno, ma quale?

Ma cosa significa "devono essere nello stesso giorno" ?

L'orologio Terra fa un tac ogni volta che compie una rivoluzione attorno
al Sole, e fa un tic ogni volta che compie una rotazione attorno al
proprio asse (piu' o meno fa un tac ogni 365.25 tic).
Il primo tizio rimane sulla Terra, il secondo parte il 1 Gennaio 2010,
cioe' proprio mentre l'orologio Terra fa il 2010esimo tac dopo la
nascita di Cristo. Il primo tizio ha al polso un orologio che segna
86400 s fra un tic e l'altro dell'orologio Terra. Il giorno 20 Aprile
2010 avviene il ritorno del secondo tizio. L'orologio Terra nel
frattempo ha fatto (31+28+31+20) tic, l'orologio del primo tizio ha
contato (31+28+31+20)*86400 s, l'orologio del secondo tizio ha contato
(31+28+31+10)*86400 s (cioe' 10 giorni in meno).

Tutti concordano sugli esiti di tutte le misure (come e' ovvio). In
particolare il secondo tizio, indipendentemente da cio' che ha misurato
il proprio orologio, concorda sul fatto che l'orologio Terra abbia fatto
(31+28+31+20) tic. Ad esempio la Terra potrebbe spedire un segnale che
si propaga radialmente ogni volta che fa un tic. Il secondo tizio,
mentre era in viaggio, ha ricevuto (31+28+31+20) segnali che
comunicavano i tic della Terra.

>>> Supponi di avere due persone, ognuno dotato di un orologio da
>>> polso, in due stanze separate ma comunicanti con una finestra
>>> davanti alla quale ci sono due pulsanti, uno per parte. Come fai a
>>> dire quando i due hanno fatto una certa azione nello stesso istante?
> >
> > Non lo puoi dire !!!
[...]
> ATTENTO: ho messo appositamente i due uno di fronte all'altro nello
> STESSO sistema di riferimento e nello stesso luogo. Quindi lo puoi
> dire.

Ahhh, io avevo immaginato che tu *non* li avessi messi nello stesso
luogo (se con "stesso luogo" si intende "stesso punto di un certo
riferimento"). Pensavo che le "due stanze separate ma comunicanti con
una finestra" fossero sui due lati di una strada con le finestre una di
fronte l'altra. Tu mi sa che invece stai pensando a due stanze che si
toccano. Quindi possiamo anche dire che i due tizi sono nello stesso
punto, fregandocene delle due stanze separate, no?

In questo caso gli orologi non servono per dire che i due compiono una
certa azione simultaneamente. Non serve nemmeno che siano nello stesso
riferimento. La contemporaneita' (nel senso di coincidenza spaziale e
temporale), e' un concetto logicamente precedente i concetti di misura
di lunghezze e di intervalli di tempo. Entrambe queste misure
presuppongono il concetto di contemporaneita'.

Cioe' la contemporaneita' (coincidenza spaziale e temporale) e' un
concetto che viene assunto. I due tizi, essendo nello stesso punto,
sanno dire se compiono o meno una azione contemporaneamente. Non lo
sanno dire grazie al fatto che leggono lo stesso istante sui loro
orologi. Lo saprebbero dire anche senza usare alcun orologio.
E' vero piuttosto l'inverso, cioe', proprio perche' si sa dire se due
eventi sono contemporanei (spazialmente e temporalmente) si sanno usare
gli orologi, cioe' si sa dire se un certo evento avviene nel momento in
cui il nostro orologio sta segnando un certo istante.


> Dimentichi una cosa: noi usiamo le stesse formule della fisica ovunque
> nello spazio tempo per fare calcoli. Questo modo di agire assume
> implicitamente il tempo come un parametro assoluto. Ma le due
> relativit� ci dicono che non lo �. Non � cos� per la massa sulla
> bilancia. Dal concetto di spazio e dal concetto di tempo dipendono
> tutte le formule della fisica. Ad esempio, che senso ha l'affermazione
> �a dieci millisecondi dal big bang avvien una certa cosa�?
> Affermazioni come questa si trovano nei libri di fisica. Ma hanno
> senso?

Io direi che un buon modo di procedere possa essere quello di non
mescolare troppa roba.
Almeno in prima istanza io lascerei stare la RG.
Ad esempio proverei a chiudere la questione dei due tizi uno rimasto nel
riferimento inerziale R, l'altro che si e' fatto un giro per poi tornare
con i suoi orologi che segnano 10 giorni in meno. Questo problema e'
affrontabile tutto all'interno della RR (e' il paradosso dei gemelli).

Chiuso questo problema, cioe' accettata la conclusione che non ha senso
la domanda "Quanto tempo e' passato fra la partenza e l'arrivo del
gemello? Tre mesi e 10 giorni o tre mesi e 20 giorni?" (cioe' non ha
senso ritenere che debba esistere una risposta univoca, indipendente
dalla storia dei due gemelli dal momento della partenza a quello
dell'arrivo), si potra' poi passare a domande tipo:
"In RG cosa si intende quando si dice �a dieci millisecondi dal big bang
avvien una certa cosa�?"

Io non ho capito se tu accetti o meno la conclusione del primo questito
che ho riportato sopra.

> DdJ

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Oct 15 2009 - 13:08:19 CEST

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