Re: Tempo assoluto o relativo?
"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:4ad39d1b$0$1107$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> Non capisco bene cosa intendi con "essere nello stesso tempo". I due
> orologi segneranno istanti diversi ma non capisco per quale motivo la
> cosa dovrebbe essere paradossale.
> Poniamo che, nel momento in cui si ritrovano uno di fronte all'altro, i
> due orologi segnino istanti diversi di un minuto. Tale differenza si
> manterra' finche' gli orologi rimarranno nello stesso punto (in questo
> senso gli orologi "sarebbero nello stesso tempo"), cioe' gli orologi
> saranno sincroni ma sfasati.
OK, capisco di non essermi spiegato bene. D'altra parte la questione sembra
essere al limite fra fisica e filosofia.
Tutto parte dalla definizione operativa di tempo. È importante focalizzarsi
su questo aspetto. Se il tempo è ciò che è misurato da un orologio, allora
l'essere o meno nello stesso istante temporale può essere verificato SOLO
tramite un orologio.
Supponi di avere due persone, ognuno dotato di un orologio da polso, in due
stanze separate ma comunicanti con una finestra davanti alla quale ci sono
due pulsanti, uno per parte. Come fai a dire quando i due hanno fatto una
certa azione nello stesso istante? Se lo fanno quando l'orologio segna lo
stesso tempo.
Chiedo ai due di premere il pulsante che sta dalla loro parte
contemporaneamente. Come lo fanno partono due cronometri. Poi uno dei due
sale sull'ascensore spaziale e torna giù dopo un certo tempo. Quando è di
nuovo di fronte alla finestra, chiedo ai due personaggi di premere di nuovo
il pulsante nello stesso momento. Loro lo fanno e i due cronometri si
fermano. Ogni cronometro segna un intervallo di tempo �"t. Anche l'orologio
del primo personaggio indica tale intervallo, ma quello del secondo, quello
che è salito in orbita, segna un �"t' < �"t, perché il suo orologio è andato
più piano.
Domanda: quanto tempo è intercorso fra una pressione e l'altra del pulsante?
Potrei affermare �"t, ovvero dire che valgono SOLO gli orologi rimasti vicino
al pulsante. Tuttavia noi misuriamo in continuazione tempi con orologi
diversi in punti diversi dello spazio e poi calcoliamo le differenze. Se la
risposta al paradosso fosse quella, allora la maggior parte delle nostre
misurazioni del tempo sarebbero falsate. Ovvero, se spostare un orologio in
un campo gravitazionale per riportarlo al punto di partenza lo altera,
allora lo renderebbe inutile per qualsiasi misurazione. Ad esempio, un
orologio posto su un razzo per la Luna o Marte.
Se viceversa ogni orologio è valido, allora entrambi i risultati sono veri,
sia �"t che �"t' e quindi dovrei affermare che il secondo personaggio si trova
nel passato rispetto al primo se gli orologi sono l'unico modo di calcolare
il tempo, perché entrambi sono perfettamente funzionanti e non ho modo di
affermare che i dati ottenuti da uno siano validi e quelli dell'altro no. E
questo è un paradosso.
In pratica, mi sto chiedendo se affermare che il tempo è ciò che si misura
con un orologio non generi un paradosso, o meglio, se non esiste una
definizione NON operativa del tempo. Questo aspetto è importante se andiamo
a considerare ad esempio anche gli effetti della relatività speciale, ovvero
consideriamo anche il moto. In pratica mi rimane aperta la domanda: cos'è il
tempo? Come lo definisco?
So di non essermi ancora spiegato perfettamente, ma sto cercando ancora di
chiarire meglio quella che è solo una sorta di "intuizione di dubbio".
Dario de Judicibus
Received on Tue Oct 13 2009 - 00:12:28 CEST
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