Re: Fuoco che non scotta

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Sat, 05 Sep 2009 14:10:03 +0200

Franco ha scritto:
> iw3idz wrote:
>> Ultimamente sono venuto a conoscenza di questa stranezza:
>> http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/lofi/Il-Fuoco-Santo-di-Gerusalemme-un-prodigio-che-si-ripete-da-secoli/D8654674.html
>>
>> subito mi e' venuto in mente che non tutte le sostanze bruciano alla
>> stessa temperatura. Sapreste indicarmi cosa si potrebbe bruciare per
>> creare una fiamma che non scotta?
>
> Direi che se e` una combustione "normale" allora scotta perche' per
> emettere luce il gas deve essere caldo.

non necessariamente ... cmq si capir� meglio quando apparir�
una mia risposta del 31/08

>
> Si puo` avere emissione di luce a freddo con altre reazioni chimiche

peraltro molto spesso sono anche esse ossidazioni (ossia il
cuore delle combustioni normali).
Le poche molecole fotoluminescenti (previa ossidazione)
hanno almeno un gruppo funzionale con spiccato carattere
riducente, collocato in un contesto molecolare molto rigido,
policiclico, tale da non consentire facili redistribuzioni
interne delle energie "elettroniche" del gruppo funzionale
ossidato (che si genera in alti livelli energetici
elettronici) sottoforma di conversione a energie
vibro-rotazionali. Se questi meccanismi dissipativi termici
sono repressi o limitati dallo scheletro troppo rigido,
spesso si ha rilassamento per emissione

> a
> bassa temperatura

la bassa temperatura cmq non � un tratto distintivo, ma
incidentale (deriva dalla grande diluizione delle soluzioni
usate). Se si mescolassero reattivi concentrati o puri, la
violenza delle reazioni sarebbe paragonabile alle
combustioni ordinarie.

Ad es. una soluzione diluita di luminol reagisce con una
soluzione diluita di H2O2. Ma se vengono mixati allo stato
puro, fanno il botto.


> (pensa ai lightstick), ma per avere la forma della
> fiamma servono moti convettivi e quindi un salto di temperatura notevole.

Si quest'ultima osservazione � verissima : i plasmi freddi
hanno forma simile a drappi sfumati, vortici casuali
(generati dalla normale diffusione), e non sono turbolenti
come le fiamme.
Immagino, anche se non ne so nulla, che anche la
conduttivit� (il grado di ionizzazione del plasma) sia
quantitativamente di gran lunga inferiore.
Ma ribadisco quanto scritto nel post ancora da apparire : un
plasma freddo � freddo per le circostanze, e in condizioni
opportune pu� produrre senza nessunissima difficolt� la
normale fiamma calda. Non � invece vero il contrario : i
comuni combustibili, che sono molto meno instabili, hanno
dei range di infiammabilit� piuttosto precisi, sotto i quali
la combustione non si autosostenta (uno dei peggiori �
l'idrogeno perch� ha un range piuttosto vasto). Il range di
autoignizione delle sostanze (molto instabili) che possono
originano i fuochi fatui (fiamme fredde) � molto esteso
verso la regione delle basse concentrazioni (in cui la
reazione genera calore a un tasso di gran lunga
insufficiente per scaldare il plasma stesso)

>
> Direi che. essendo un fenomeno religioso,

ah io non avevo letto il link ... mi riferivo essenzialmente
ai fuochi fatui, quelli degli antichi cimiteri

> c'e` sempre la possibilita`
> che sia una frode in mala o buona fede (malafede da chi svolge il
> trucco, buonafede di chi ci crede).
>
> Si puo` passare brevemente la mano attraverso una fiamma senza sentire
> nulla,

specie su quelle lingue gialle poco ossigenate, che sono
"tiepide" (tipo 500-600�). Gi� sul dardo azzurro di un
bunsen si deve passare molto in fretta, tipo meno di mezzo
secondo, se no fa danno

> poi effetti di suggestione vari fanno dire che non si sente il
> calore senza specificare per quanto tempo. Esistono degli studi che
> mostrano come il tutto possa essere un falso.

ciao
Soviet_Mario
Received on Sat Sep 05 2009 - 14:10:03 CEST

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