Re: supernova e menagramo

From: Valerio HT <something_else_larkstongues757_zga_at_despammed.com>
Date: Tue, 8 Sep 2009 08:24:23 +0200

On Wed, 02 Sep 2009 21:38:26 +0200, Elio Fabri ha scritto:

> Supponiamo che al massimo una supernova raggiunga una magnitudine
> assoluta -20, ossia 24 volte inferiore al Sole. Cio' significa che la
> sua luminosita' e' pari a 4 miliardi di volte il Sole.
> A che distanza ci risultera' luminosa quanto il Sole? Semplice: a una
> distanza in UA data dalla radice quadrata di 4 miliardi, ossia circa
> 60000 UA, ossia 0.3 parsec.
> La stella piu' vicina che ci e' nota dista oltre 1 parsec, il che e'
> quanto dire che entro 0.3 parsec o piu' *non ci sono stelle* che
> possano diventare supernovae.
> Quindi non corriamo nessun rischio.

Valerio HT:
Scusami, prof. Fabri, ma sebbene la tua stima di luminosit� nell'ambito
delle *frequenze ottiche* sia abbastanza esatta (esistono comunque casi
di "IperNovae" in cui si raggiungono luminosita'
anche pari a 100 miliardi di volte quella solare), la *stragrande
maggioranza* dell'energia dell'esplosione di una Supernova � composta da
radiazioni con fotoni di gran lunga pi� energetici (e *molto
ionizzanti*), ossia raggi ultravioletti, raggi X e raggi Gamma. Qui il
rapporto fra magnitudine "ottica" del Sole e "magnitudine nelle onde
elettromagnetiche di frequenza maggiore" rispetto allo stesso �
decisamente pi� elevato. In particolare proprio nei raggi X e Gamma.
Ossia, puo' emettere 4 miliardi di volte nella luce visibile, ma
enormemente di pi� nello spettro dei raggi X e gamma, rispetto al Sole.
Per quanto riguarda i raggi X e gamma, l'emissione di energia � di gran
lunga maggiore che per la luce visibile o l'infrarosso. Ancora oggi la
Nebulosa Granchio, residuo della supernova del 1054 scoperta da
astronomi cinesi e arabi, emette nei raggi X *cento volte* circa
l'energia emessa nella banda ottica.

Non sar� certamente la fonte pi� autorevole reperibile, comunque qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Supernova

Si dice:
"Stime recenti predicono che una supernova di tipo II dovrebbe essere
pi� vicina di 8 parsec (26 anni luce) per distruggere met� dello strato
protettivo di ozono della Terra"

Aggiungo che il tipo Ia genera esplosioni di qualche magnitudine
maggiore rispetto al tipo II: appunto l'ordine di grandezza di cui
tu hai parlato, ma considerando solamente la parte visuale,
ottica, dello spettro elettromagnetico. Anche perch� solitamente
viene citata solo quella negli articoli, e se anche di magnitudine
"bolometrica" si trattasse, nella realt� al massimo coprirebbe dallo
ultravioletto all'infrarosso.

Sono d'accordo con te che nell'attuale epoca storica, non corriamo
alcun vero rischio "da supernovae". E nemmeno per i prossimi millenni,
credo. Perch� tutte le stelle "prossime candidate a supernovae" mi pare
siano ad oltre 40 parsec di distanza.

Ciao
Received on Tue Sep 08 2009 - 08:24:23 CEST

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