Re: spiriti

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 29 Aug 2009 17:13:49 +0200

"gian" <boh_at_boh.boh> wrote in message
news:4a9835f2$0$6159$4fafbaef_at_reader5.news.tin.it...

> Guarda che io mi sono semplicemente limitato a fare delle semplici
> deduzioni e domande a partire dall'osservazione di una funzione
> matematica che ho trovato in numerosi libri di fisica dove si parla di
> relativit� ristretta

E' questo il punto centrale.
Le tue "semplici deduzioni e domande a partire dall'osservazione di una
funzione matematica" *non* sono fisica.

A partire dalla semplice relazione matematica F=m*a si potrebbero fare le
seguenti "semplici deduzioni e domande" (l'esempio e' volutamente esagerato
perche' vorrei esprimere chiaramente il concetto):
immaginiamo un uomo molto forzuto al quale si potra' quindi associare una F
molto grande. L'uomo potrebbe certamente essere fermo, quindi la sua
accelerazione potrebbe essere nulla. Ma se a=0 sara' anche m*a=0. Avendo
appena detto che F non e' zero (anzi abbiamo detto che F e' molto grande),
come possiamo affermare che F=m*a? Si intende che gli esseri forzuti hanno
sempre un massa molto grande tale che F/m sara' sempre molto piccola,
approssimabile a 0? Ma ipotizzando l'esistenza di "spiriti" molto forzuti
tali che F/m non sia piccola ...

Concorderai con me che questa non e' fisica.

La fisica e' piena di relazioni matematiche (tipo F=m*a, o
dT=dt/SQRT(1-(v/c)^2)), ma una qualsiasi relazione matematica e' sempre
*priva di senso* se non si conosce bene il contesto all'interno del quale
compare quella relazione. Ad esempio si deve sapere che, quando si dice
F=m*a, con F si intende la forza totale agente sul corpo di massa m e con a
si intende l'accelerazione di quel corpo. E naturalmente, prima di dire
F=m*a, deve essere stato dato un senso alle parole forza, massa e
accelerazione.

Considerazioni analoghe si potrebbero fare per i segnali superluminali.
Prima di dire che un eventuale segnale superluminale viaggerebbe "indietro
nel tempo", bisognerebbe sapere bene in quale contesto quella affermazione
acquista senso e quale e' il senso che acquista (si deve parlare di
riferimenti in moto l'uno rispetto all'altro, di orologi, di
sincronizzazione ...).
Senza conoscere tale contesto, a mio avviso, e' bene non avventurarsi in
"semplici deduzioni" perche' e' troppo grande il rischio di incappare in
osservazioni tipo quelle degli "spiriti forzuti" che invaliderebbero il II
principio della dinamica.

Erano considerazioni del genere che facevano da sottofondo al mio precedente
intervento, quando, in maniera non retorica, ti chiedevo se qualcuno ti
aveva mai detto che in fisica non si deve mai considerare corretta
un'affermazione per il semplice fatto di vederla scritta da qualche parte.
Te lo dicevo perche', dalle tue "semplici deduzioni", a me pare che tu non
abbia molto chiaro il contesto all'interno del quale la "formula" da cui
parti acquista significato. Per questo ti consigliavo di ripartire dai
preliminari prima di avventurarti nelle deduzioni.

Mi scuso se il mio intervento puo' essere sembrato un po' duro. Ma non ce
l'ho con te, ce l'ho eventualmente con chi, avendone avuto la possibilita'
(o il dovere), non ti ha detto che la fisica non si fa traendo deduzioni
poco chiare da "formule" capite sommariamente.

> Che [la velocita' della luce] sia un limite insuperabile si deduce dalle
> trasformazioni di Lorentz

Io ritengo falsa questa affermazione. Ma per discuterne dovresti
innanzitutto supportare la tua affermazione. Dovresti spiegare perche',
secondo te, dalle trasformazioni di Lorentz segue che la velocita' della
luce sia insuperabile.

> e anche dalla funzione che ho indicato nel
> post iniziale perch� se v=c il denominatore della funzione si annulla e
> un numero diviso per 0 fa infinito , se v>c si ottiene un numero
> complesso che sta sull'asse immaginario del piano di Gauss

Anche questo e' sostanzialmente falso.
Nella "formula" da te citata, la v rappresenta la velocita' di un
riferimento rispetto ad un altro (senza sapere cosa si intende con la
lettera F si rischia di finire poi di parlare degli "spiriti forzuti").
Affinche' il radicando sia positivo dovra' semplicemente essere v<c, cioe' c
rappresenta un limite per la velocita' di un qualsiasi riferimento rispetto
ad un qualsiasi altro.
Che poi c debba necessariamente essere un limite anche per la velocita' di
"qualsiasi ente" e' una affermazione ben piu' pesante che andrebbe
supportata adeguatamente (o rigettata).

> > In frasi come queste ultime personalmente non ci capisco pressoche'
> > niente.
>
> Ti assicuro che sono semplici deduzioni ottenute dall'analisi della
> funzione indicata nel primo post
>
> > A mio modo di vedere sono semplicemente insiemi di parole di significato
> > nullo.
>
> Se conoscessi la matematica le capiresti anche tu

Spero sia chiaro ora quanto volevo dire.
Per me quelle che tu chiami "semplici deduzioni" sono solo lo specchio del
fatto che la "matematica" dalla quale ritieni di partire non ti e' affatto
chiara. O meglio, non ti e' chiaro il significato fisico che sta dietro
quella matematica (cioe' il contesto di cui parlavo sopra: riferimenti in
moto, orologi, sincronizzazione ...).

> La capacit� di predire il futuro secondo Sant'Antonio Abate come ho
> scritto chiaramente nel post iniziale dipende dal fatto che essi si
> muovono molto velocemente per cui riescono a fare previsioni sul futuro.
> Per esempio Sant'Antonio afferma: "quando i demoni vedono che nelle
> regioni dell'Etiopia ci sono molte piogge,prevengono l'acqua prima che
> arrivi in Egitto e annunziano che vi sar� la piena,ma questo lo
> potrebbero dire anche gli uomini,se fossero in grado di correre quanto
> loro"

Ah se e' semplicemente questo che intendi con "previsione del futuro", direi
che una qualsiasi stazione metereologica funzioni molto meglio dei demoni di
cui parla Sant'Antonio.
Ma le stazioni metereologiche funzionano senza fare alcun uso di segnali
superluminali. Funzionerebbero perfettamente anche se facessero uso di
segnali molto meno veloci della luce.
I demoni di Sant'Antonio, per prevedere l'arrivo della piena in Egitto,
basta che si muovano piu' velocemente dell'acqua del Nilo. La luce non
c'entra assolutamente niente.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Aug 29 2009 - 17:13:49 CEST

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