beppevvv_at_gmail.com wrote:
> Da un punto di vista di struttura atomica in che modo le vernici
> condizionano la nostra percezione del Colore? Certo non sembra che
> conti granch� la struttura sottostante visto che il colore steso su un
> oggetto rimane tale qualunque sia il corpo che verniciamo.
Lo spessore delle vernici e' quasi sempre superiore alla lunghezza alla
quale i raggi di luce incidenti vengono assorbiti, quindi di luce
riflessa dalla superficie dell'oggetto sotto la vernice non ce n'e`, ed
il colore e' diconseguente indipendente da essa.
Quanto alla struttura atomica, fermo restando che, come ti ha detto
cortex, la percezione effettiva del colore e' ben piu' complessa di una
pura questione di composizione spettrale (ovvero di quali frequenze
siano riflesse, ed in quale misura), tale struttura determina
completamente tale composizione, in quanto determina i livelli
energetici in cui si trovano gli elettroni. Il fenomeno di
assorbimento/riflessione del colore dipende infatti da quali "salti
energetici" possono fare gli elettroni: detto molto in breve, se non
esiste nessuna transizione elettronica possibile ad energia E, allora
luce di frequenza f=E/h (h=cost. di Planck) passa indisturbata, se
invece esiste puo' essere assorbita o riflessa. Cosi' succede p.es. nei
diamanti, che se sono puri sono trasparenti e "bianchi" a causa del
fatto che gli elettroni sono saldamente "afferrati" dagli atomi di
carbonio, mentre diventano colorati per la presenza di impurezze che
introducono elettroni piu' "ballerini".
Cometa ti ha anche detto che stabilire a priori il colore di una
sostanza e' difficile, ed e' vero. Pensa che se non introduci gli
effetti relativistici il colore calcolato dell'oro e' il grigio... Cio'
non toglie che la connessione struttura-spettro riflesso sia quella che
tio brevemente accennato, ed infatti quando i calcoli sono possibili si
trova un buon accordo con l'esperienza.
[Sono stato chiaro? Temo di no. Comunque sono sempre qui...]
Received on Mon Aug 17 2009 - 17:09:03 CEST
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