Albert0 wrote:
>
> Cio� nel cellulare c'� un convertitore A/D ?
> Se si , con che caratteristiche?
Si`. c'e` un A/D, ma le sue caratteristiche non sono molto importanti.
La conversione avviene su 13 bit con una frequenza di campionamento di
8000 campioni al secondo.
Le informazioni che seguono sono date a memoria, possono esserci numeri
un po' diversi, ma il concetto e` quello esposto.
I numeri che arrivano, prima di essere trasmessi, vengono divisi il
blocchi di 160 valori (quindi 20 ms di segnale), che corrisponodono a
2080 bit. Questi 160 campioni vengono pesantemente compressi, e se ne
tirano fuori un numero variabile, che puo` andare tipicamente da 150 a
244 bit. Questi sono i bit effettivamente trasmessi.
La tecnica di compressione (o almeno una delle tecniche di compressione,
dato che ci sono diversi codec in uso) consiste nello stimare i
parametri di un filtro che eccitato con un rumore o un segnale periodico
(unvoiced/voiced, a seconda se si sta dicendo una consonante o una
vocale) da` in uscita un segnale analogo a quello originale. Si
trasmettono quindi i coefficienti del filtro ricostruttore, non i
campioni di segnale. Di mezzo c'e` ancora una codifica predittiva, nel
senso che dato un set di coefficienti, quelli successivi non sono
trasmessi per intero. Il trasmettitore stima (=prova a prevedere) quali
saranno i coefficienti del blocco successivo. Anche il ricevitore fa la
stessa operazione. Il trasmettitore codifica il blocco successivo,
calcola gli errori della stima, e trasmette solo questi ultimi.
Infine la codifica di canale avviene dividendo i duecento e spiccioli
bit da trasmettere per ogni frame in due parti: quelli importanti
davvero, e quelli meno importanti per la corretta ricostruzione del
segnale. Quelli piu` importanti (un po' piu` della meta` del totale)
vengono codificati in maniera robusta, con codici di controllo, in modo
da poter correggere il dato ricevuto se si verificano degli errori sul
canale. Una volta si usava un codificatore di canale a convoluzione
(Viterbi trellis), adesso non lo so. I bit meno importanti vengono
protetti di meno, o non protetti: se si perdono si sente un po' peggio,
ma si capisce cosa dicono.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Mon Aug 03 2009 - 05:35:06 CEST