(OT Concorsi) ERA Il mito della materia oscura...

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Wed, 22 Jul 2009 00:30:06 -0700 (PDT)

On Jul 20, 8:26�pm, Soviet_Mario <Sov..._at_MIR.CCCP> wrote:
> Valter Moretti ha scritto:
>
> > On 18 Lug, 21:15, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:
>
> >> Eppure le idee non mancherebbero: per es. ricordo una proposta che
> >> nessuno prese in considerazione, consistente in questo. A ogni
> >> concorso i candidati debbono presentare un numero fissato di proprie
> >> pubblicazioni (poniamo 5) a loro libera scelta.
> >> Perche' non viene accolta?
>
> > Ciao, perch� dici che non viene accolta? In alcuni concorsi c'�
> > effettivamente un numero massimo di pubblicazioni da presentare, non
> > mi pare di avere mai visto 5, ma sono sicuro di avere visto 10.
> > (Potrebbe anche darsi che questo sia fatto solo perch� il candidato
> > che "deve" vincere ha solo 10 lavori).
>
> Ecco, per una volta ammetto che non mi ha fatto nessun
> piacere apprendere (da un addetto ai lavori, e che le cose
> le conosce belle aggiornate e non per sentito dire) che non
> sono stato per niente pessimista.
>
> Insomma non c'� speranza che venga dal di dentro al sistema
> ... Bisognerebbe che i concorsi dovessero essere appaltati
> all'esterno tramite sorteggio realtime :-)
> (all'esterno voleva significare all'estero, ovviamente)


Scusate per l'OT ma � importante.

Ciao, secondo me si possono fare tutti i regolamenti pi� cristallini e
oggettivi che esistano che non funzionerebbero. Cos� come sono
congegnati oggi, nei regolamenti c'� un grandissimo spazio di manovra
*legale* perch� la commissione prenda chi vuole. Secondo me il punto �
un altro. Fossi io fare le leggi, lascerei fare tutto senza limiti,
ma eserciterei un controllo fortissimo sulla scelta fatta in modo da
responsabilizzare al massimo il gruppo di ricerca che decide di
assumere Pico Pallino piuttosto che PInco Panco. Se hanno assunto una
persona che non produce ricerca tutto il gruppo viene "punito"
tagliando i finanziamenti e le possibilit� di avanzamento di carriera
di tutti i membri del gruppo o qualcosa del genere.
(Rimane il problema di valutare la ricerca e io sono molto scettico
sulle idee attuali di usare procedure "automatiche" basate su indici
oggettivi come l'indice h...)
Al momento invece nessuno � veramente responsabile (nel senso che
"paga per") delle scelte fatte da una commissione. Questo � il
problema serio italiano. Si pu� fare un regolamento in cui tutta la
commissione viene dall'iperspazio e ciascun membro da un diverso
universo parallelo, ma se queste persone non sono *direttamente*
responsabili delle scelte fatte alla fine eseguiranno quello che
vogliono i gruppi locali nella logica oggi a te domani a me. E questo
non significa che faranno una scelta sbagliata, ma il risultato
dipende dall'ambiente scientifico e dagli interessi non scientifici in
gioco.
A tal proposito, c'� un punto che mi preme sottolineare � il seguente:
checch� se ne dica, il livello della ricerca in fisica ed in
matematica italiana (sono gli ambienti che conosco) � comunque ai
primi posti a livello internazionale. Non solo, si parla anche della
famigerata fuga dei cervelli (che � un fatto reale, ma pi� che una
fuga di cervelli, che c'� in tutti i paesi del mondo, e non � una fuga
ma un trasferimento di conoscenze abbastanza naturale, il problema �
che in Italia non esiste il flusso entrante dall'estero!). I fisici ed
i matematici formati in Italia sono bravi all'estero, ma da dove
arriva questa loro preparazione? Se le nostre universit� fossero cos�
scarse non li vorrebbe nessuno all'estero!
Tutto questo significa che, almeno limitatamente alla fisica ed alla
matematica, il sistema dei concorsi funziona, malgrado probabilmente
non venga usato nel modo pi� formalmente corretto. Il punto � che
negli ambienti a cui mi riferisco gli interessi extra ricerca sono
pochi e i gruppi locali cercano di fare una scelta sensata (magari non
il migliore assoluto sulla piazza, ma la persona che serve in quel
momento in quel posto). Esistono sicuramente casi in cui le cose non
vanno in questo modo e viene assunto il cugino dello zio del nonno del
membro interno della commissione, ma sono molto meno che in altri
ambienti. Dopo tutto alla fine la ricerca prodotta � pi� che buona
(poi uno pu� criticare se quella prodotta sia "ricerca", ma allora il
discorso diventa planetario e non pi� locale).
In altri ambienti, dove avere una cattedra o un semplice posto da
ricercatore significa anche e principalmente altro dal fare ricerca,
dove l'aspetto finanziario ha un ruolo predominate, il meccanismo dei
concorsi segue altre vie e le persone vengono selezionate con altri
criteri. Io non credo che sorteggiare la commissione e cose simili, in
quegli ambienti risolveranno mai il problema. L'unica possibilit� pu�
venire dalla responsabilizzazione del gruppo locale.
Spesso che le spara grosse sui giornali sul malfunzionamento
dell'Universit� Italiana non si rende conto che l'universit�, per sua
natura, � un ambiente tanto complesso e con differenze abissali al suo
interno quanto lo � la societ� italiana nel suo complesso. Le ricette
facili che valgano per tutti i casi possibili forse sono una chimera.

Ciao, Valter
Received on Wed Jul 22 2009 - 09:30:06 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:18 CEST