> In queste cose sono decisamente "aristocratico": un certo tipo di
> ricerca non e' per tutti.
Secondo me hai ragione.
I prof dovrebbero incoraggiare solo certi studenti verso
argomenti molto teorici/difficili.
Oggi non avviene: tutti a fare stringhe e poi si va a piangere
dalle ditte di consulenza.
> Ecco perche' in un post recente accennnavo che c'e' qualcosa di
> profondamente sbagliato nell'attuale organizzazione della ricerca: in
> sostanza si sostituisce il quantitativo (quanti lavori ha pubblicato?)
> al qualitativo (*quali* lavori ha pubblicato?).
Molto interessante. Ma puo' essere anche pericoloso: discrezionalita',
incompetenza dei giudicanti ecc..
Forse questo + numero pubblicazioni + citazioni potrebbe aiutare.
Argomento difficile.
Ora sonon via dall Italia da troppi anni per capire come la gente
vive oggigiorno i concorsi..
Grazie per le risposte.
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Received on Mon Jul 20 2009 - 01:58:56 CEST