Valter Moretti ha scritto:
> On Jul 14, 7:42 am, falzonemich..._at_libero.it (Michele Falzone) wrote:
> > Pertanto vista l'importante di riuscire a comunicare il mio punto di vista
> > sulla interpretazione della costante di struttura fine, almeno cos� credo,
> > ti/vi chiedo di dirmi cosa dovrei mettere in risalto e principalmente su
> > cosa soffermarmi al fine di essere pi� chiaro e comprensibile.
> >
> > Certo di un tuo/vostro riscontro ringrazio in anticipo
> >
> > Michele
> Ciao, purtroppo ho veramente pochissimo tempo. Ne abbiamo gi� discusso
> a lungo. Dal mio punto di vista il problema � che il tuo modello "non
> esiste" nel senso usuale del termine nel mio campo di ricerca che � la
> fisica matematica/fisica teorica.
Scusa se insisto, ma un modello esiste nel momento che costruito, da
alcuni risultati sia teorici che sperimentali e credo il mio possa farlo.
Ma come credo di averti detto la base del modello parte proprio dal
presupposto che la costante di struttura fine sia quello che io ho detto e
per questo determina il modo di vibrare dello spazio
> Come ricorderai, anche da discussioni private, ho fatto un'enorme
> fatica a capire cosa tu intendessi con i termini fisici che usavi (i
> tipi di onde, il tipo di mezzo continuo che usi ecc ecc...). Ma prima
> ancora di andare a mettere le mani nelle eventuali conseguenze
> fisiche, riguardati la costante di struttura fine, io avevo dei
> problemi nelle equazioni (delle onde) che dovrebbero descrivere il tuo
> modello. Tutto il tuo modello si basa sull'esistenza di
Scusa, ma qui sono io a non capire, visto che per un continuo generico le
equazioni delle onde non credo sia necessario scriverle, se poi il mezzo �
un gas reale e io lo chiamo etere non vedo cosa possa cambiare.
Corretto dire che per un fluido "gas" ideale non esistono le onde
trasversali o di taglio, ma per un gas reale questo � sicuramente
sbagliato, e le equazioni per un fluido reale ammettono anche onde
traversali, anche per un gas, anche se fortemente attenuate.
> particolarissimi "moti ondosi" di un certo mezzo che assumi esistere
> (in contrasto apparente con alcuni principi cardine della relativit�
> speciale, ma questo � ancora secondario...). Senza equazioni per�,
Certamente particolari moti ondosi, ma di un sistema prima di tutto devo
individuare le oscillazioni proprie di tale sistema.
Se, per esempio, piglio un sistema del secondo ordine RLC serie individuo
la sua pulsazione propria e il suo coefficiente di smorzamento
Lo stesso per un mezzo continuo quello che tu chiami particolare "moto
ondoso" la cosa importante credo � verificare semplicemente che possa
esistere in base alle equazioni delle onde conosciute.
Per vedere se vera questa mia affermazione, basta ipotizzare un palloncino
"Membrana ideale" e picchiettare in sequenza la superficie lungo una
qualunque sezione circolare con una successione pari alla velocit� di
propagazione delle onde di trasversali, e questo vale sicuramente sia per
un solido che per un fluido
> senza cio� fissare dei binari sui quali muoversi, rimangono solo delle
> idee, la parola di uno contro quella dell'altro. Le parole si possono
> piegare a piacimento per sostenere tutto ed il contrario di tutto.
Ti ho appena detto che appurata la possibile esistenza di quel particolare
moto ondoso e come questo moto ondoso riesce ad essere mantenuto,
mantenuto mediante una normale retroazione come normalmente avviene con
gli oscillatori reali, immediatamente a livello teorico, senza nessuna
ipotesi aggiuntiva, si perviene alla gravit� ed � possibile fare una
"verifica sperimentale" su quanto sto dicendo, verifica che � stata fatta
in ambiente universitario e perfettamente riproducibile.
Non so cosa si possa chiedere di pi� da un modello?
Scordavo di dire che superato questo punto, il concetto di
indeterminazione della particela elementare diventa una diretta
conseguenza del modello stesso.
Come vedi per me � importante prima di tutto riuscire a fare accettare
quel particolare "moto ondoso" alla stessa maniera di come si accetta che
una molla fissata ai due estremi riesce a vibrare.
Proprio su questo ti chiedevo un consiglio, visto che non capisco cosa
intendi per volere le equazioni, come se per il caso della molla vincolata
ai due estremi, ti dovessi descrive il concetto di vincolo.
Nel mio caso, il generico elemento di volume dV, deve ritrovarsi in fase
sia con l'onda di pressione radiale dopo un ciclo e sia con l'onda
trasversale che si propaga lungo la superficie, questo � il vincolo.
Questo concetto non credo che abbia bisogno di equazioni, o se sono
necessarie ti chiedevo se per piacere mi chiarisci come debba muovermi.
> Alternativamente, se non hai le equazioni, di cui controllare se i
> tuoi moti ondosi sono soluzioni, cio� una teoria matematicamente
> fondata, potresti ancora cercare di far valere le tue idee facendo una
> previsione veramente eclatante e dicendo come dovrebbe essere testata
> sperimentalmente. La previsione deve riguardare qualche esperimento
Ma quello che cerco di dire � che esiste un esperimento che � conseguenza
di quanto dico, ed � sicuramente eclatante come esperimento, e per via
teorica permette di determinare la costante gravitazionale.
Come al solito credo di fare confusione e pertanto cercher� di andare con
ordine, pregandoti di seguirmi, anche se la cosa ti appare assurda:
- Todeschini costruisce un modello teorico sui vortici
- Dimostra che vortici concordi si attirano come i normali gravi
- Lo dimostra per via teorica ed effettua una verifica sperimentale
- Esperimento che � perfettamente riproducibile
I limiti di quella teoria sono che non giustifica la formazione di questi
vortici e pur dimostrando e verificando che questi vortici si comportano
come delle masse, non da nessuna giustificazione delle cariche elettriche
e di come queste si formano.
Ora il mio modello di carica elettrica, superando lo scoglio che ti ho
accennato, giustifica:
- la sua formazione,
- la presenza di due tipi di oscillazioni "cariche di segno opposto"
- come questi due tipi di oscillazioni interagiscono come le normali
cariche
- aggregandosi si comportano esattamente come delle masse
- masse che interagiscono come sappiamo
e sempre da quel modello, senza nessuna ipotesi aggiuntiva mi ricavo la
costante gravitazionale.
Riconosco che la cosa ti potr� apparire non dico strana, ma addirittura
assurda per non dite folle e sinceramente forse io stesso non avrei avuto
la tua pazienza e di questo ancora ti ringrazio.
Ma ancora una volta ti chiedo di aiutarmi.
> non ancora eseguito. Non basta dire che la tua teoria spiega perch� la
> costante di struttura fine ha quel valore, visto che la tua
> "spiegazione" non esiste secondo i miei canoni. Quindi non �, secondo
> me, un problema di comunicazione, � invece un problema di sostanza:
Non � che la costante di struttura fine ha quel valore, ma dico solo che
la costante di struttura fine determina il modo di vibrare dello spazio,
anzi i due possibili modi, tutto il resto diventa solo una conseguenza e
addirittura banale.
> sforzandomi moltissimo, spendendo ore sui tuoi scritti e facendoti
> diverse domande, io credo di avere capito quello che tu intendessi, ma
> secondo me non c'era una "teoria" nel senso in cui la intendo io e nel
> senso in cui la intendono, i fisici teorici/matematici. Quello che
> avevo da dirti, riguardo a come procedere per cercare di costruire
> davvero qualcosa partendo dalle tue intuizioni, te l'ho gi� detto
> tempo fa e ora, sinceramente, non c'� davvero altro che potrei
> aggiungere. I fisici sperimentali potrebbero forse dirti altro, ma io
> no.
Chiedo ancora scusa, ma credo proprio che un teorico e tu in particolare
sia la persona pi� idonea per dirmi cosa devo fare per potere comunicare,
praticamente se continuare su questa strada, cercando di fare capire prima
come vibra un continuo o se dando per scontato il modo di vibrare,
spiegare direttamente da quel modello come funziona la gravit� e di come
si perviene direttamente da quel modello alla costante gravitazionale.
Ancora mi scuso se ti sto facendo perdere del tempo
Ciao Michele
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Received on Wed Jul 15 2009 - 05:57:52 CEST