Re: Il mito della materia oscura...

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Fri, 10 Jul 2009 12:27:38 +0200

Elio Fabri ha scritto:

Provo a fare l'avvocato del diavolo su quanto scrivi di seguito.

> L'idea di una MO ha avuto origine da tre serie di dati indipendenti,
> di cui tu citi soltanto il primo, ossia l'andamento piatto delle
> velocita' radiali nelle galassie a spirale.

Non sono completamente d'accordo: il primo a parlare di "massa mancante"
fu Zwicky nel 1933 e lo fece a proposito di osservazioni sulla stabilit�
degli ammassi di galassie.

> Ma c'e' anche la stabilita' degli ammassi di galassie, incompatibile
> con le velocita' misurate delle galassie componenti se il campo
> gravitazionale dell'ammasso fosse dovuto solo alla massa visibile.

Questo sotto determinate ipotesi aggiuntive non del tutto ovvie (la prima
soprattutto):

1) che gli oggetti siano completamente virializzati;

2) che le stime sulla velocit� delle galassie siano buone (cosa che
probabilmente oggi � abbastanza vera).

Inoltre se da un lato � senz'altro problematico determinare tutta la massa
barionica contenuta in un ammasso galattico, potrebbe anche essere (almeno
se vogliamo credere al modello gerrachico) che gli ammassi di galassie
possano essere instabili e non abbiano ancora avuto il tempo per
disgregarsi.

> E poi c'e' l'argomento cosmologico: il best fit dei dati col meglio
> della teoria attuale (RG + modello di FRW per la geometria
> dell'Universo) richiede una materia "fredda" con densita' circa 10
> volte maggiore di quella visibile.

No, presentata cos� l'argomentazione non mi pare accettabile, n� conforme
allo sviluppi storici degli ultimi 30 anni.

Il fit dei dati del CBR � afflitto, data la numerosit� dei parametri
liberi su cui si fonda, dal problema della degenerazione dei modelli: i
dati del CBR presi da soli sono compatibili anche con modelli di universo
aperti e non hanno assolutamente la capacit� di individuare per proprio
conto la composizione dell'Universo (e nemmeno gli altri metodi da soli ce
l'hanno).
Tant'� vero che fino a prima del 1998 i fautori della "cosmologia oscura"
prevedevano che la CDM assommasse a circa il 97% della densit� critica (ed
erano disposti a giocarsi la testa su questo punto).
In seguito, dopo Perlmutter, "hanno scoperto" che i dati potevano essere
fittati anche tramite l'introduzione dell'energia oscura intesa a mo' di
costante cosmologica.

La famosa composizione che viene data oggi per buona (73% EO, 24% MO, 3%
MB), che sostanzia il cosiddetto "modello di concordanza", � ricavata
(detto grossolanamente) prendendo per valide le stime sulla densit�
provenienti da CBR, dinamica degli ammassi e supernovae IA e andando a
vedere in un diagramma (Omega_tot, Omega_lamdba) dove si situa
l'intersezione tra le rispettive zone di incertezza, pi� una serie di
altre considerazioni aggiuntive e indipendenti (argomento del deuterio
cosmologico per individuare il limite alla materia barionica dalla
nucleosintesi, etc.).
Insomma un discreto guazzabuglio (anche dal punto di vista operativo) che
� tutt'altro che solidamente corroborato.

Tieni inoltre presente che se una sola delle tre metodiche di cui sopra
fosse afflitta da errori sistematici significativi (su questa eventualt�
personalmente mi ci giocherei la casa per cui sto ancoera pagando il
mutuo)
la composizione di cui sopra andrebbe a farsi friggere. Per cui tutti i
claim(s) che si fanno in questi tempi, da parte di alcuni, sull'avvento
della "cosmologia di precisione" (sic!) grazie alla quale oggi
conosceremmo le quantit� dei diversi tipi di materia, nonch� di altri
parametri cosmologici fondamentali, con la precisione dell'1% o ancor meno
a me fanno soltanto sorridire.

> Quindi tre argomenti indipendenti e convergenti.

Tre argomenti che da soli dicono poco e che solo arzigogolati e
giutapposti
"cum grano salis", fanno dire quello che nelle carte (lasciando perdere
tutti gli altri enormi problemi) ad oggi di fatto non c'�.

> Per finire: tornando alle curve di rotazione delle galassie spirali,
> a me ha colpito il lavoro che e' stato fatto sulla scia di Milgrom (la
> cosiddetta ipotesi MOND, MOdified Newtonian Dynamics).
> L'idea di Milgrom e' puramente fenomenologica: non propone alcuna
> ragione per la modifica. Ma sta di fatto che l'introduzione di *un
> solo* parametro riesce a fittare molto bene le curve di rotazione di
> *decine* di galassie.
> Quando succede una cosa del genere, qualsiasi ricercatore non puo'
> fare a meno di dire "qui c'e' qualcosa sotto!"

In effetti la teoria di Milgrom tecnicamente era falsificabilissima, ma di
fatto ancora non lo � stata.
E anche per me questo fatto � piuttosto sorprendente.

Saluti,
Aleph




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Received on Fri Jul 10 2009 - 12:27:38 CEST

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