Re: Contenuti aggiornati libro di fisica (un po' lungo)

From: Paolo Cavallo <paolocavallo_at_alice.it>
Date: Thu, 18 Jun 2009 13:40:37 +0200

Elio Fabri ha scritto:
> Ho paura che qui tu tenda a trascurare quella che qualcuno (chi?) ha
> chiamato la "theory ladennes" della fisica sperimentale.

Norwood Russel Hanson, pare:
http://books.google.com/books?id=od68ge7aF6wC&pg=PA344&lpg=PA344&dq=theory-laden+hanson&source=bl&ots=_FYpgWgT7n&sig=UOmGsvirli4LxuEnHXVrPDgKSvM&hl=it&ei=6_05Sq2sN6G5jAeG1JWaDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4
Io credevo che fosse stato Popper, che pare comunque abbia fatto ricorso a questo concetto.

> Sull'utile non ho alcun dubbio.
> Sull'autonomo ne ho molti.
> E' vero che tu dici che "autonomo" non significa "da solo", ma allora
> che significa?
> Etimologicamente "autonomo" sta a significare che "fa da se' le proprie
> leggi", non e' soggetto a leggi fatte da altri.
> Senza dubbio gli insegnanti *sono* autonomi, e lo sono sempre stati.
> Nella mia esperienza (e l'ho detto in piu' occasioni) e' stato proprio
> questo il principale ostacolo al mio pluridecennale lavoro di ricerca
> didattica.

D'accordo sull'etimologia, ma perfino il dizionario dice qualcosa di pi�: che /autonomo/ � chi � in grado di pensare liberamente, senza dipendere da istruzioni esterne, ed � in grado di prendere decisioni senza attendere ordini. In questo senso si parla degli organismi adulti come organismi autonomi, anche se naturalmente seguono le leggi della fisica e della biologia...
Capisco la tua polemica nei confronti degli insegnanti, perch� � vero che "autonomia" nella scuola vuol dire spesso "faccio come mi pare", magari in violazione delle norme stesse; perfino l'articolo 33 della Costituzione viene spesso invocato a sproposito.
Per� un insegnante *deve* essere autonomo nel senso che dicevo prima. *Responsabilmente* autonomo, se possibile. Deve prendere continuamente decisioni personali e deve poterlo fare senza chiedersi ad ogni pie' sospinto "Qui cosa direbbe/farebbe il libro/il docente di riferimento/l'aggiornatore?". E la decisione se e come affrontare alcuni temi di fisica moderna la pu� prendere soltanto lui, "in scienza e coscienza" come dicono i medici. Non pu� essere che cos�. L'insegnante di fisica pu� studiare con la massima attenzione, e.g., le tue dispense, ma poi � lui che va in classe e opera. E allora deve avere una convinzione personale che non pu� limitarsi alla fiducia nelle competenze del docente universitario.

> Il problema e' se sia possibile raggiungere perfino gli obbiettivi
> realistici e modesti di Giorgio, in una scuola di massa, in cui quindi
> gli insegnanti saranno di necessita', per la maggior parte, di livello
> non eccelso.

Per� questo � un altro problema. Io avevo sollevato una questione di principio e su quella mi premeva arrivare a capirci. Sulla questione di fatto sono d'accordo con te.
Il mestiere dell'insegnante negli ultimi anni � diventato - non soltanto perch� io invecchio, credo... - molto pi� faticoso. Anche chi ha voglia di studiare ha sempre meno tempo e meno energie per farlo. E soprattutto rimane in piedi il grande problema di sempre: manca una formazione professionale degli insegnanti, dal punto di vista didattico e da quello disciplinare.

> Pero' non sono convinto che la rottura ci sia stata una sola volta, e
> in modo drammatico, solo alla fine dell'800.
> Su questo punto mi ha molto fatto pensare il libro di Bellone che
> penso conosci: "Il mondo di carta".

Lessi il libro di Bellone 25 anni fa e mi piacque moltissimo. Purtroppo non lo possiedo e non ho mai potuto rileggerlo. Ricordo alcune argomentazioni sull'opera di Boltzmann ma devo ricordarle male, perch� non capisco la tua allusione. Potresti rinfrescarmi la memoria?

Paolo Cavallo
Received on Thu Jun 18 2009 - 13:40:37 CEST

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