Re: MQ realismo osservabili dopo misura

From: Maurizio Malagoli <maurizio.malagoli_at_gmail.com>
Date: Fri, 19 Jan 2018 00:27:11 -0800 (PST)

Parli di ripetibilità di una misura, ma Landau scrive:




"Questa circostanza esprime, in primo luogo, il fatto che i risultati del processo di misura non possono essere riprodotti in meccanica quantistica. Se l'elettrone si trovava nello stato Y_n(q) la misura della grandezza f effettuata su di esso dà con certezza il valore f_n. Dopo la misura l'elettrone verrà però a trovarsi in uno stato cp_n(q), differente da quello iniziale, dove la grandezza f non ha alcun valore determinato. Cosi, sottoponendo l'elettrone a due misure successive, la seconda volta otterremo per f' un valore non coincidente con il risultato della prima misura (1).
...




(1) La non riproducibilità delle misure ammette però un'importante eccezione: la sola grandezza la cui misura può essere iterata è la coordinata. Due misure della coordinata dell'elettrone, effettuate in un intervallo di tempo sufficientemente breve, debbono dare valori vicini; il contrario significherebbe che l'elettrone ha una velocità infinita. Dal punto di vista matematico, ciò è dovuto al fatto che la coordinata commuta con l'operatore dell'energia d'interazione dell'elettrone con lo strumento che è (nella teoria non relativistica) una funzione solamente delle coordinate."
e, faccio notare, che anche per le misure di posizione parla di "valori vicini".

Comunque, quello che scrivi mi sembra simile a quello che dice Mermin:


"E una fondamentale dottrina quantistica che una misurazione, in generale, non rivela un valore preesistente di una proprietà misurata. Al contrario, l’esito di una misura viene in essere attraverso l’atto di misura stesso, una manifestazione congiunta dello stato soggetto alla misurazione e dell’apparato misuratore." [Mermin 1993]
Received on Fri Jan 19 2018 - 09:27:11 CET

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