Giorgio Pastore ha scritto:
> Concordo sul punto di non considerarla una definizione completa e
> soddisfacente. Credo pero' che, per un diverso uso, la frase
> incriminata sia almeno in parte salvabile proprio come traduzione a
> parole della formula che lega lavoro a differenza di energia
> potenziale.
> E la salverei proprio perche' a distanza di anni (o mesi?) le formule
> vanno ma qualche definizione a parole resta :-).
Ossia resta un qualcosa di completamente inutilizzabile...
Ma secondo me la critica principale che va fatta e' un'altra: usare
espressioni come "capacita'" (o come si diceva un tempo "attitudine")
significa ritornare alla fisica aristotelica: la fisica qualitativa
della potenza e dell'atto, delle cose che "tendono a ..." dei "luoghi
naturali". Un corpo possiede energia _potenziale_ (la potenza di
Aristotele!) in quanto si trova sollevato dal suo luogo naturale, ecc.
ecc.
Un'altra osservazione che non avete fatta a proposito dell'energia
cinetica: la sua dipendenza dal sistema di riferimento.
Quindi la "capacita' a compiere lavoro" dipenderebbe dal riferimento?
In realta' e' solo l'interazione tra corpi in moto relativo che
produce qualcosa di nuovo...
Come al solito, una fisica ancorata al suolo non vede questi aspetti,
pensa la posizione come assoluta, il moto come assoluto...
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Elio Fabri
Received on Thu Jun 04 2009 - 21:34:22 CEST