Re: Una riflessione sul concetto di energia

From: Giulio Severini <giulio.severini_at_gmail.com>
Date: Sun, 31 May 2009 12:47:36 -0700 (PDT)

> Infatti risposte ne hai avute, e per questo non ho ritenuto necessario
> ripeterle.
> Noto pero' che la piu' seria (anche se complessa) ossia quella di
> Valter Moretti, l'hai lasciata senza alcun commento, mentre ti sei
> subito lanciato in una discussione con Michele Falzone, il quale e'
> ben noto da tempo come "autore" di "teorie" senza capo ne' coda.

Come ho gi� detto, non sono un fisico e la fisica l'ho studiata solo
al Liceo; non ho risposto a Valter perch� si addentra in discorsi per
me troppo difficili, che non posso seguire visto che mi mancano le
basi. Ed era questo che volevo capire ma:

> Eh gia', e quindi hai respinto la risposta di cometa luminosa, che
> aveva cercato di metterti sulla giusta strada, spiegandoti che per
> esempio> Un campo elettrostatico ha energia, ma esso non puo' essere *soltanto*
> > energia,

...e questa sarebbe una risposta? Se uno afferma che X non �
*soltanto* Y allora dovrebbe anche spiegare *perch�* e dire cosa
*altro* X �. Non mi pare che Cometa lo abbia fatto ancora.

>
> E' dal modo come hai reagito alle risposte che avevi avuto, che ho
> ricavato l'opinione che ho espresso.

Mi dispiace, ma evidentemente � andato del tutto fuori strada.

> Inoltre cometa luminosa ti aveva fatto un esempio semplicissimo: il
> campo elettrostatico, che si studia anche in qualunque scuola
> secondaria superiore.

Ripeto, la risposta che mi � stata data sul campo elettrostatico non �
una risposta. Mi risponda lei, piuttosto: per qualche ragione due
cariche elettriche di segno opposto si attraggono e due dello stesso
segno si respingono? Perch�, in parole povere, nel caso 1 si
avvicinano, nel caso 2 si respingono. E' in grado lei di spiegarlo
veramente [1]?

> Se per te gia' questo e' "formalismo matematico" vuoi dirmi secondo te
> in che modo si dovrebbe parlare di fisica?
> Come ne parlavano prima di Galileo?
> E ti sembra che ci possa essere qualche punto di contatto con uno che
> pensa cosi'?

Lei mi sta mettendo in bocca cose che non ho detto, e questo non mi
sta bene. Con la frase 'con uno che la pensa cos�' cosa intende dire,
mi faccia capire. La matematica la ritengo fondamentale, ci
mancherebbe, ma il senso di questo post era quello di capire un
concetto difficile con parole semplici. Non � possibile? Ne prendo
atto e me ne torno a casa ma, ripeto, non metta in bocca alla gente
ci� che la gente non dice.

>
> Poi hai scritto che leggi molto. Non so che cosa leggi, ma temo di
> poterlo immaginare: libri pieni di chiacchiere vuote, che danno
> l'illusione di "spiegare" mentre non dicono niente. Libri che non
> valgono la carta su cui sono scritti.
> Se per es. ti fosse venuto in mente di leggere "L'evoluzione della
> fisica" (Einstein-Infeld, Bollati-Boringhieri) non avresti detto
> quella sciocchiezza sul campo elettrico.
> Se avessi letto il quarto dei "Sei pezzi facili" di Feynman (Adelphi)
> che e' proprio intitolato "che cos'e' l'energia?" forse non avresti
> neppure avuto bisogno di porre la domanda...

E qui si sbaglia ancora. Mi dispiace, Professore, la credevo migliore
mentre mi rendo conto che spara giudizi a casaccio senza indovinarne
uno, per altro.

Leggo di tutto: dalla cartaccia ai libri tecnici, dei quali purtroppo
capisco poco e niente. Ma proprio lei che non fa altro che criticare i
divulgatori contemporanei mi citi un *suo* libro che valga la pena
leggere, *qualcosa* che lei abbia pubblicato. Qui sul ng pi� di una
volta le hanno chiesto gli appunti delle sue lezioni. Perch� non li
pubblica, perch� non li condivide? Non scherzo, sarebbero una risorsa
utile per tantissime persone.

Concludo con una cosa: non ho idea del perch� mi abbia attaccato in
questo modo. In anni che frequento questo ng � la prima volta che mi
capita, ma per favore, sia pi� umile e accondiscendevole in futuro. Da
una persona della sua statura ci si aspetta pi� pazienza e
comprensione.

[1] - cosa intendo dire con "veramente"? Bene: fin dal liceo ci
abituano a visualizzare le particelle ( e anche le cariche
elettriche ) come delle sfere; intuitivamente due sfere, rigide, poste
l'una vicina all'altra non si compenetrano (tralasciamo eventuali
situazioni di pressioni eccezionali). Nel caso delle particelle, a
quanto pare, questa visione � fuorviante. Cos'� infatti una
particella? Non � una sfera? Allora cos'�? E' un'onda? E che vuol dire
che � un'onda? E' possibile spiegarlo senza ricorrere alla matematica?
Non potendo considerare le particelle come sfere mi viene difficile
immaginare che si respingono. In che modo, infatti, entrano in
contatto tra di loro? Superficie contro superficie? Ma ce l'hanno una
superficie? E cos'� quella forza che le allontana se hanno segno
uguale e le avvicina quando hanno segno opposto? L'avvicinamento e
l'allontanamento � comunque *movimento* e perci� *lavoro*. Ma su cosa
viene esercitato questo lavoro e da chi? Sempre fin dal liceo ci
insegnano quanto spiegato qui http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_elettrico
alla voce 'Campo elettrostatico nel vuoto'. Ma qualcuno ha mai
indagato il *perch�* una carica Q esercita una certa *forza* su una
carica di prova q0? Le linee di forza che escono da Q cosa sono?
Perch� ci sono? In che modo influenzano q0 e perch�?
Io questo proprio non riesco a capirlo. Non mi basta sapere che ci�
avviene, vorrei sapere come e perch�.
Received on Sun May 31 2009 - 21:47:36 CEST

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