Re: Particella

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 31 May 2009 10:03:51 +0200

"Giovanni Ruggieri" <gioruggieri_at_gmail.com> wrote in message
news:7c2497bd-e183-4534-9595-6719b671460d_at_c36g2000yqn.googlegroups.com...

> Scusami Bruno, per un non addetto ai lavori come me, cosa intendi
> quando scrivi <<.....ne' obbligano alla rinuncia al realismo locale>>?
> Intendi dire che esistono teorie equivalenti alla meccanica
> quantistica, dal punto di vista delle previsioni verificabili
> sperimentalmente, che trovano una interpretazione dei fenomeni nel
> realismo locale.

Fra le due ipotesi che prospetti questa che riporto sopra e' quella che
maggiormente si avvicina a quanto intendo.

Ci sono pero' da fare due precisazioni di cui una, la prima, essenziale:

1) il modello che propongo, realista e locale, e' *quasi* equivalente alla
MQ dal punto di vista sperimentale. Per sapere quanto e' "grande" il "quasi"
bisognerebbe sapere quanto sono veloci i tachioni (la cui esistenza e' la
principale ipotesi del modello in esame) cosa che, almeno per il momento, e'
ignota. Si sa solo cosa si dovrebbe fare per misurare tale velocita'.
In sostanza, per osservare gli effetti che il modello prevede essere diversi
da quanto previsto dalla MQ ortodossa, si devono porre alcuni parametri
sperimentali all'interno di intervalli sui quali al momento non ci sono
indicazioni, tranne quella che sono certamente intervalli "piccoli".
Osservare questi effetti, individuando i valori medi e le ampiezze di tali
intervalli equivarrebbe a misurare direzione e intensita' della velocita'
della Terra rispetto al riferimento privilegiato dei tachioni nonche' loro
velocita'.
Ma se tale velocita' fosse troppo elevata questi intervalli potrebbero
essere di ampiezza talmente piccola da rendere non rivelabili gli effetti
suddetti, almeno non con gli apparati sperimentali oggi disponibili.
Misurare tale velocita' equivarrebbe a porre fine all'interpretazione
ortodossa. Non misurarla equivale a lasciare i tachioni nel campo delle
ipotesi.
Piu' o meno la stessa situazione che si aveva ai tempi di Galileo quando la
propagazione non istantanea della luce era solo un'ipotesi che e' rimasta
tale fino alla misura di Romer (con cio' non voglio intendere che certamente
per i tachioni andra' come e' andata per la luce).
Si potra' dire che ai tempi di Galileo l'ipotesi di propagazione non
istantanea della luce era "plausibile" in quanto nessuna evidenza
sperimentale le si opponeva (agli esiti della misura effettuata da Galileo
con le lanterne sul monte Serra si sarebbe potuto rispondere che l'apparato
era troppo rozzo per poter rivelare una velocita' troppo grande per
quell'apparato). Ma la stessa cosa si puo' dire per l'ipotesi di collasso
non istantaneo della funzione d'onda: nessuna evidenza sperimentale le si
oppone, e gli apparati sperimentali oggi disponibili potrebbero essere
troppo rozzi per poter rivelare la non istantaneita' del collasso.

2) come vedi, ad esempio al punto 1), faccio uso della parola modello, non
teoria (che e' la parola che usi tu nel passo riportato sopra).
Una teoria e' qualcosa di ben piu' articolato.
Il modello prevede che, nell'atto di misurazione su una particella
entangled, parta un tachione che va poi a "dire" all'altra particella come
dovra' comportarsi (in modo tale che il comportamento della coppia risulti
poi in accordo con le previsioni della MQ ortodossa).
Al momento il modello non da' una formalizzazione plausibile del "messaggio"
scritto nel tachione. E' ovvio che, in generale, un possibile messaggio
esista (ad esempio, se il tachione si portasse dietro un manuale di MQ,
potrebbe analizzare la situazione e capire cosa dovrebbe dire alla seconda
particella, o meglio, non e' poi nemmeno troppo ovvio, ma tanto il tachione
non ce l'ha il manuale di MQ a disposizione), ma senza una formalizzazione
plausibile di tale messaggio a me pare che non si possa parlare di teoria.

> Giovanni Ruggieri

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun May 31 2009 - 10:03:51 CEST

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