Elio Fabri ha scritto:
Premesso che non ho capito da dove nasce il thread (forse da un altro
thread che non ho seguito), vorrei fare dei brevissimi commenti a quato
scritto.
...
> Le responsabilita' dei fisici tedeschi non sono mai state chiarite, mi
> pare: c'erano di certo dei filonazisti, per es. Jordan (uno dei
> fondatori della m.q.). La posizione di Heisenberg invece e' sempre
> stata poco chiara: c'e' chi dice che fosse d'accordo con Hitler, e chi
> invece sostiene che accetto' di lavorare al progetto della bomba al
> preciso scopo di rallentarne lo sviluppo (come di fatto accadde).
La posizione degli storici che se ne sono occupati, anche ultimamente,
sono un po' meno indulgenti sul ruolo di Heisenberg.
Ho letto invece che Planck, che perse ben cinque figli durante la seconda
guerra mondiale, fu critico verso il nazismo sin dai suoi esordi, anche se
non abbandon� mai la Germania e non assunse mai aperte posizioni di
condanna nei confronti del regime.
Mi pare di ricordare che lo stesso Planck, che fu isolato per qualche
tempo con gli altri fisici tedeschi in un luogo che ora non ricordo,
commentasse la notizia della bomba su Hiroshima pi� o meno nel seguente
modo: "Se � vera allora voi (i fisici tedeschi che lavorarono al progetto
dell'atomica tedesca tra cui Heisenberg) non siete fisici degni di questo
nome".
...
> Quello che penso e' che chi non ha vissuto quei tempi non puo'
> neppure immaginare come ci si trovasse quando si dovevano prendere
> decisioni anche gravi.
...
E' sempre cos� quando si giudicano fatti appartenenti al passato: � una
condizione connaturata a qualsivoglia ricerca storiografica e la storia
della bomba atomica, da queto punto di vista, non � un'eccezione.
> Che il fatto che persone di grande intelligenza e indiscutibile
> competenza scientifica si siano trovate su posizioni diverse, o
> abbiano anche cambiato parere nel corso degli eventi, dovrebbe farci
> essere cauti e modesti nel giudicare.
...
A mio modio di vedere, e l'ho scritto in altre volte, la competenza
scientifica non � direttamente correlata alla consapevolezza politica e
sociale, alla capacit� di vedere oltre l'immediatezza degli eventi o,
persino, alla sensibilit� umana, tutte caratteristiche che variavano da
scienziato a scienziato.
Di sicuro la sensazione che la vicenda del progetto Manhattan d� � che la
maggioranza degli scienziati che vi parteciparono (tranne un certo numero
di notevoli eccezioni) furono (sia pure in uno scenario assolutamente
drammatico e difficile da decifarre, come quello della seconda guerra
mondiale) delle pedine in mano al potere politico, dei meri esecutori
tecnici di un disegno che li trascendeva.
> Per dirla coi versi di Brecht (1938):
> "Voi che sarete emersi dai gorghi
> dove noi fummo travolti
> pensate
> quando parlate delle nostre debolezze
> anche ai tempi bui
> cui voi siete scampati."
Ti rspndo con i versi di Quasimodo:
"Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore".
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Received on Mon May 25 2009 - 11:19:57 CEST