Re: Aspetti di fisica tecnica

From: cometa_luminosa <alberto.rasa_at_virgilio.it>
Date: Tue, 23 Oct 2012 12:29:37 -0700 (PDT)

On Oct 12, 7:09 am, "Claudio" <claf..._at_NOSPAMvirgilio.it> wrote:
...
> Son d'accordo che in realta' il punto materiale non esiste e ogni solido,
> anche amorfo (vetroso), ha una struttura con un insieme di costanti
> elastiche e di masse proprie: ma volendo appunto descrivere il suo moto
> si ammettera' che in alcuni punti l'accelerazione all'istante t=0 passa da
> 0 a g.

Hai detto bene: si "ammettera' ". Senza quella parola tra virgolette
tu non risolveresti mai alcun problema di fisica o di ingegneria.
Per un certo tipo di problema si "ammettera' " che l'accelerazione
passi da 0 a g; per un'altro tipo di problema invece no,
l'accelerazione passa con continuita' da 0 a g. Qui "tipo di problema"
non significa che la situazione
fisica e' differente; potrebbe anche essere la stessa, ma che stavolta
sei interessato, per esempio, ai dettagli microscopici e quindi non
puoi piu' trascurare l'allungamento delle singole fibre del materiale.
Come vedi, la schematizzazione che usi dipende da quello che cerchi.

> Poi il fatto che uno non si sia posto il problema a suo tempo, come scrive
> Cometa:
>
> > Nemmeno io, perche' la risposta per me era scontata. Ma forse dipende
> > da quello che ti hanno ( o *non hanno*) insegnato alla scuola
> > superiore...
>
> non significa che la risposta sia scontata (tra l'altro non ho capito qual'
> ancora)

Per me era scontato che la realta' e le situazioni ideali sono due
cose differenti.

> E' argomento trattato nella scuola superiore e dato per scontato in seguito?
> scusate:
> E' tanto naturale che una grandezza fisica non sia descritta sempre da
> una funzione continua?

Questa e' un'altra cosa.

> Sapete farmi un altro esempio (oltre agli urti, che ho
> fatto io, e che qui, invece, la risposta, almeno per me, chiara) ?

- Accendi una lampadina: l'intensita' luminosa su uno schermo posto di
fronte ad essa passa (idealmente) da 0 a I =/= 0.
(Nella realta' non e' cosi').

- Chiudi con un interruttore un circuito elettrico fatto solo di una
batteria (ideale) ed una resistenza (ideale): la corrente nel circuito
passa da zero ad i =/= 0.
(Nella realta' non e' cosi').

- Appoggi un peso su un tavolo: la reazione vincolare normale del
tavolo passa (idealmente) da 0 a N =/= 0.
(Nella realta' non e' cosi').

...
...
...

> Per la posizione non si puo' fare in ambito di meccanica classica e
> nemmeno per la velocita'.

- Se rifletti sulle considerazioni di cui sopra, puoi trovare delle
funzioni discontinue della posizione e della velocita'.

> Se uno ragiona come un ingegnere si sofferma ad analizzare le cose
> con piu'dettaglio

No, questa frase non ha senso. Se vogliamo parlare in generale, di
solito e' vero il contrario. Comunque dipende dall'interesse in un
determinato campo di studio; e' chiaro che, ad es., un astrofisico
sara' meno interessato ai dettagli costruttivi di un transistor ad
effetto di campo (FET), rispetto ad un ingegnere che li progetta...
Viceversa, un fisico dello stato solido che studia i FET conoscera'
meglio di tale ingegnere come funziona il dispositivo...

> e cio' e' tutt'altro che irrilevante:
> il rotolamento puro della ruota del treno sulla rotaia impone nel classico
> studio dell'attrito la velocita' istantanea nulla del punto di contatto. Il
> consumo di ruota e rotaia da cosa deriva?

Se quello che ho scritto sopra e' "arrivato", puoi trovare la risposta
da solo.
Ciao.

--
cometa_luminosa
Received on Tue Oct 23 2012 - 21:29:37 CEST

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