Re: La misura: il problema irrisolto della meccanica quantistica
Il 01/02/18 09:59, Persio ha scritto:
.....
> Si, ma la mancanza di un limite è nella teoria, e probabilmente deriva
> dai postulati della matematica sui quali la teoria si regge, non deriva
> da un riscontro sperimentale. Che io sappia nessuna prova empirica
> conferma che la precisione della misura sia senza limite.
Non è un' obiezione importante. Finché si lavora ad un livello in cui
non ci sono limitazioni teoriche, si puo' procedere come se la
precisione fosse migliorabile senza limiti.
> La questione riguarda infatti la coerenza tra teoria e realtà fisica,
> tra la descrizione formale e astratta della realtà fisica e la realtà
> fisica stessa.
Stai dimenticando un passo intermedio: l'autoconsistenza della teoria.
Se la teoria mi desse un limite alla precisione con cui posso misurare
una certa quantità, sarebbe problematico far figurare quella quantità
nelle equazioni.
> E per quanto ne so in Fisica è la teoria a doversi adattare alla realtà
> fisica attraverso le verifiche sperimentali, non viceversa.
Nel mondo beato degli espistemologi si'. In un laboratorio capire quanto
affidabile sia la "realtà" può essere un problema. E quindi il rapporto
teoria-esperimento è solo un po' più complesso della visione semplificata.
> Il punto focale della faccenda è che il principio di indeterminazione
> può essere interpretato come indicatore del fatto che nella realtà
> fisica un limite alla precisione esiste, benché la teoria non lo
> preveda.
Dove lo vedi scritto nelle equazioni? Questa che hai scritto è
un'affermazione non supportata dal formalismo.
...
> Cosa che, del resto, è già stata provata innumerevoli volte dalla
> impossibilità della precisione *assoluta* di qualsiasi misura.
Che non c'entra niente con il pr. di indeterminazione.
Per cui le considerazioni che fai a valle di questo equivoco non hanno
fondamento.
....
>> Gli "osservatori" sono in realtà strumenti di misura. Vero che la
>> misura implica interazione ma questo fatto da solo non implica l'
>> impossibilità di aumentare la precisione della singola misura.
>
> Potrebbe non essere dimostrabile, e a mio parere non lo è.
>
Dipende da cosa intendi per dimostrazione. Quel che succede nei
laboratori in giro per il mondo a me basta e avanza.
>> La differenza tra meccanica classica e quantistica sta negli "effetti
>> collaterali" della misura e non nella misura in quanto tale.
>>
>> Tutto cio'poi e' ancora fortemete scorrelato da quello che
>> normalemente si chiama "problema della misura in MQ".
....
> Non sono né un fisico né un matematico: mi diletto di speculazioni
> filosofiche, dunque non posso seguirti nello specifico. Come un cane da
> tartufo si eccita quando di questo percepisce l'odore così io mi eccito
> quando percepisco l'incoerenza e il limite. Tutto qui.
> E anche se questa discussione come è probabile non portasse a nulla, ti
> ringrazio comunque della risposta, che rivela curiosità e intelligenza.
Anche la domanda. Ma invece di restare fare il cane da tartufi poco
addestrato che quindi si eccita anche quando sente odor di calzini
sporchi, perche' non investire tempo per controllare meglio le cose?
Ricordi quello che la tradizione racconta era scritto sulla porta dell'
Accademia? C'era un tempo in cui filosofia e scienza erano la stessa
cosa. Poi i filosofi hanno smesso di studiare scienza e gli scienziati
filosofia (anche se quasi un secolo dopo i filosofi).
Giorgio
Received on Sat Feb 03 2018 - 19:14:50 CET
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