Teti_s ha scritto:
> Eccellente, non c'� che dire :-) Il titolo del libro di Selleri �?
Vado a memoria, perche' non ce l'ho qua:
"Weak relativity, or the physics of spacetime without paradoxes".
A una prima occhiata non mi sembra che contenga novita'.
Mi permetto un appunto a Selleri: avrebbe potuto risparmiare un
sacco di carta (e di spese postali) se l'avesse stampato a doppia
faccia.)
> L'autore dell'articolo di Scientific American?
Su questo vedi dopo.
Valter Moretti ha scritto:
> Riguardo alla questione che poni, la mia opinione � che la relativit�
> sia una teoria meno fondamentale della MQ. Il mio feeling � che la
> vera natura delle cose, intendo dei sistemi fisici microscopici, non
> sia rappresentabile nello spaziotempo, lo � solo in modo
> approssimativo. Lo spaziotempo � solo una struttura "macroscopica"
> dove registrare gli eventi macroscopici (risultati dei processi di
> misura). Da questo punto di vista il linguaggio della MQ � una
> rappresentazione pi� fedele (tanto che ha *previsto* la violazione
> delle disuguaglianze di Bell)... Il problema � che non si capisce come
> tracciare il solco tra microfisica e macrofisica. Io mi aspetto che la
> questione debba essere studiata prima di tutto a livello sperimentale.
Confesso che non ho capito la tua idea.
La m.q., in tutte le salse che conosco, non e' forse costruita sullo
spazio-tempo che tu reputi inadeguato?
> Ciao, sto rileggendo con calma l'articolo, proma dovevo fare lezione.
> Effettivamente dice delle cose pi� aggressive di quelloche mi
> sembrava, per� a mio parere non c'� niente che sia veramente nuovo
> come idea e niente che sia devastante nei confronti della
> relativit�...(purtroppo perch� sarebbe stato molto interessante)
>
> ci sono cose trite e ritrite come:
Ecco: mi pareva...
L'articolo non l'ho letto e non credo che lo leggero', perche' alcuni
stralci mi hanno dato una brutta impressione, soprattutto circa la
competenza degli autori.
Vedi ad es. la finestra a pag. 30 sulla disuguaglianza di Bell: del
tutto incomprensibile. (E del resto e' una pretesa assurda cercare di
spiegarla in quattro parole a un pubblico presumibilmente all'oscuro
di m.q. e del minimo di matematica necessaria.)
Quanto agli autori, a pag. 29 leggo:
"Albert is Frederick E. Woodridge professor of Philosophy at Columbia
and author of 'Quantum Mechanics and Experience' and 'Time and Chance'.
Galchen is adjunct assistant professor in the writing division of
Columbia's School of Arts. Her often science-steeped sotires and
essays have appeared in the 'New Yorker', the 'New York Times' and
'The Believer'. Her first novel, 'Atmospheric disturbances', was
published by Farrar, Straus and Giroud last May."
--
Elio Fabri
Received on Thu Mar 12 2009 - 20:59:43 CET