Re: Vuoto-Etere-Spaziotempo

From: Multivac85 <multivac85_at_gmail.com>
Date: Sun, 7 Oct 2012 08:23:30 -0700 (PDT)

On 7 Ott, 12:46, "Fatal_Error" <nos..._at_nospam.it> wrote:

>
> Ti ho citato apposta quattro "filosofi", dovresti essere contento...
> Ovviamente si tratta di bravissimi filosofi che non hanno "scoperto" nulla,
> ma hanno "descritto", analizzato e in parte "formalizzato" parti di un
> metodo gia' comune fra gli scienziati, proprio quello che un bravo
> "filosofo" dovrebbe fare! Certo Einstein sapeva benissimo che le sue teorie
> dovevano essere falsificabili e che gli strumenti dovevano essere descritti
> in modo operativo, l'empirismo e' da sempre alla base del metodo
> scientifico! Sai paradossalmente quale e' lo "scoglio" su cui i fisici
> ancora oggi si incagliano e su cui IMHO un *bravo* fisico/filosofo
> potrebbe/dovrebbe lavorare? Proprio l'antico (XIV secolo) ed ubiquitario
> nelle Scienze (ed di fatto anche nella filosofia) Rasoio di Occam!
>

Ecco, il mio discorso � pi� o meno qualcosa di simile, cos� come certe
idee che si ritrovano in un filosofo come Occam quasi un millennio fa
possono essere molto preziose per i fisici attuali anche se dobbiamo
per forza di cose distaccare le sue idee dal contesto dell'epoca in
cui c'erano molte meno conoscenze scientifiche che nei secoli
successivi fino a oggi, cos� secondo me si possono estrarre tra le
centinaia di affermazioni di certi filosofi presocratici almeno un
milionesimo di idea (magari rielaborata alla luce delle conoscenze
scientifiche di oggi) che potrebbe essere utilissima per affrontare
certi problemi scientifici di oggi. Insomma, ovvio che gli scienziati
non pensano attualmente di riprendere in considerazione la teoria "il
principio delle cose � l'acqua" di Talete e robe simili, sanno che
esse sono totalmente superate in senso letterale, per� notando il
percorso di pensiero e le argomentazioni con cui sono state formulate
si possono trarre ispirazioni per affrontare e cercare di risolvere i
problemi scientifici attuali, magari con pi� probabilit� di successo
dei fisici che si sono limitati a leggere manuali e pubblicazioni
scritti al massimo vent'anni fa (quale studente di oggi impara la
meccanica classica direttamente sui principia di Newton?).

>
>
> > il centro del problema � fisico ed � ancora non
> > completamente risolto e implica problematiche sulla continuit� dello
> > spazio nonch� sulla densit� di spazio, tempo e movimento, problemi
> > che, come si legge in quel saggio, oltre a toccare la filosofia
> > tengono ancora occupati i fisici.
>
> Sono tutt'altro genere di "problemi" e non c'entrano proprio *nulla* con
> quel presunto "paradosso" (o meglio banale errore), equiparare le due cose
> equivale a prendere i quattro elementi di Aristotele (Terra, Aria, Acqua,
> Fuoco) e sostenere che questa "problematica" non e' ancora risolta e tocca i
> fisici che studiano le quattro interazioni fondamentali (gravitazionale,
> debole, elettromagnetica, forte).

Ma � proprio il discorso che sto facendo io! E' chiaro che occorre
"estrarre" le idee di questi filosofi del passato che sono ancora
utili dalle limitazioni non pi� attuali del contesto storico in cui le
hanno formulate, posto un estratto del testo di Fano:

Presentiamo ora l'argomentazione del filosofo analitico Max Black
[1951], che � stato
senz'altro una svolta negli studi sull'Achille. Egli nota per prima
cosa che sussiste
un'importante differenza fra una somma infinita di numeri e una
finita. Quando vogliamo
sommare, ad esempio, i tempi della serie (3) non possiamo di fatto
compiere questa operazio-
ne, ma dobbiamo stabilire quale sia il limite (se esiste) a cui tale
somma infinita converge.
Detto questo, Black nota che, anche se abbiamo dimostrato
matematicamente che la serie dei
tempi (3) non � divergente � per cui il percorso di Achille per
raggiungere la tartaruga dura un
tempo finito � e inoltre abbiamo provato che essa converge proprio
all'istante in cui Achille
raggiunge la tartaruga, non � ancora detto che Achille ce la faccia,
perch� egli, per ottenere il
risultato, deve realizzare una serie infinita di compiti o di atti.
Dopo di che l'autore prova a
mostrare che l'espressione "serie infinita di atti" � auto
contraddittoria. Qui non esaminiamo
questo punto, che ha sollevato un ampio dibattito, ben riassunto in
Laraudogoitia, 2009, ma ci
limitiamo a ci� che riguarda l'Achille.
[...]
In conclusione l'Achille, se lo spazio e il tempo sono continui, pu�
essere adeguatamente
affrontato. Tuttavia, se in futuro le nostre teorie fisiche
giungessero a rappresentazioni discre-
te dello spazio e del tempo, il paradosso andrebbe affrontato in modo
molto diverso, forse sul-
le linee tracciate dal filosofo inglese Wisdom.

Questo � un esempio di come i paradossi di Zenone, anche se possono
essere superati da un punto di vista soltanto matematico e se Zenone
ha avuto torto nel ritenere contraddittorio il moto, il bello � che i
fisici devono ringraziare proprio Zenone per averli formulati,
avercene di errori cos�, dato il loro gran valore nel far avanzare lo
studio di caratteristiche di entit� della natura come spazio tempo e
movimento!

Ciao.
Received on Sun Oct 07 2012 - 17:23:30 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Sun Nov 24 2024 - 05:10:10 CET