Re: interessante problema di magnetostatica: senso fisico di un integrale non assolutamente convergente
Teti_s wrote:
> Non ho per� ben
> capito il cenno al momento magnetico del campo magnetico esterno. Mi
> immagino solo che un campo magnetico agendo su altri dipoli possa produrre
> un campo magnetico secondario.
Se non hai ben capito, riprovo a spiegare.
Voglio misurare \mu, il momento magnetico di una particella. Per definizione
\mu = \int M(r) d^3r
Ho una sonda che pero' e' sensibile a B, non a M (gli elettroni, ma
sarebbe la stessa cosa con una hall probe, e con la maggior parte degli
strumenti). Mi chiedo quindi che relazione ci sia tra \mu e
\int B(r) d^3r = \mu_B
che e' comunque un momento magnetico (se diviso per la costante \mu_0
che continuo a prendere =1 per evitare casini). Rimarco che \mu_B e' il
dato sperimentale (con la specifica che, veramente, a seconda di come
integro i dati ottengo un \mu_B diverso).
Data la relazione generale B=M+H, integrando ho
\mu = \mu_B - \mu_H
e da questo segue una possibile interpretazione fisica, codificata nella
domanda: "che momento magnetico ha il campo B?".
Se \mu_B=0 (uno degli infiniti risultati "giusti" dell'integrazione),
questo implica che il momento del campo H e' uguale e inverso al momento
di M.
Se \mu_B=2/3 \mu, questo implica che il momento del campo H e' uguale a
-1/3 \mu.
Eccetera.
Ne segue peraltro che se anche si sostiene che non ha gran senso fisico
pensare a \mu_B come momento magnetico perche' comunque viene \mu_B=0,
di fatto il campo H assume momento -\mu. Quindi non e' che si risolve il
problema, perche' se si cerca di risolvere negando senso fisico a \mu_B,
poi si sposta il problema sul senso fisico di \mu_H.
E' piu' chiaro? mah...
Bye
Hyper
Received on Mon Feb 09 2009 - 16:28:36 CET
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