Il 27 Gen 2009, 10:27, Aleph ha scritto:
> Mi piacerebbe vedere come viene fuori la stima per i fotoni di origine
> stellare, che non vedo cos� semplice da calcolare.
>
> E' degno di nota il fatto che, causa effetti evolutivi, la densit� dei
> fotoni delle due fattispecie (CBR e stelle) era (sar�) molto diversa nel
> passato (futuro), quindi questa coincidenza, se esiste veramente, dovrebbe
> valere per il presente.
Ma per questa densit� (stellare) vi state riferendo a un valore medio su
scala universale?
> Una connessione tra le due quantit� tuttavia potrebbe esserci per il fatto
> che l'entropia per barione, che esce dalla ricombinazione, � fissata (10^8
> - 10^9 fotoni per barione) e la densit� barionica influenza certamente il
> tasso di formazione stellare alle varie epoche e di conseguenza
> l'emissione luminosa (ma nel mezzo c'� una congerie di effetti evolutivi,
> che mi appare difficile persino da enumerare).
Ad estendere la cosa, tutti i modelli di nucleosintesi cosmologica vincolano
quelli stellari e viceversa (in ultima analisi vincoli sono stabiliti dalle
osservazioni) ma queste sono appunto connessioni "nostre" che ci siamo
stabiliti costruendo modelli in base alle informazioni a disposizione.. mi
pare che dumbo intendesse un'altra cosa, ma sono anche io dell'idea che non
possa (e non debba) esserci alcuna motivazione fisica profonda per spiegare
tale circostanza (non come invece, ad esempio, l'esatta uguaglianza tra
carica di protone ed elettrone, per dire).
> > e, tanto per rendere pi� inquiete
> > le tue notti, aggiungo che anche il campo magnetico
> > galattico (anzi, di una tipica galassia a spirale) ha circa
> > la stessa densit� di energia (perch�? problema aperto).
>
> Questa mi sembra pi� che altro un'innocua curiosit� numerologica, non
> particolarmente significativa.
>
> Intanto le galassie spirali (che hanno dimensioni variabili) non sono
> galassie particolari (se si esclude il condizionamento antropologico
> derivante dal fatto che viviamo in una di esse): statisticamente parlando
> non sono neppure le pi� abbondanti.
>
> Poi non capisco la sensatezza di confrontare una densit� di energia
> universale, con una (quella magnetica) locale.
>
> Infine ho qualche dubbio sulla solidit� della stima di intensit� del campo
> magnetico galattico (Da dove provengono le stime? Dallo studio di effetti
> esotici sui raggi cosmici?).
Bella domanda. Non saprei dire come sono state estratte le misure pi�
precise esistenti al momento, ma di sicuro dai raggi cosmici possono
arrivare molte informazioni. Nei modelli di propagazione galattica vengono
calcolati i processi di (ri)accelerazione e diffusione nel campo magnetico
stabiliendo la relazione tra gli spettri osservati a terra (misurati
direttamente) e quelli prototti dalle sorgenti (modellizzati o osservabili
in altri modi). I risultati dipendono dall'intensit� media del campo
magnetico ma anche da fluttuazioni e irregolarit� su piccola scala. Una
specie interessante sono gli elettroni, da cui � possibile osservare gli
spettri di emissione di sincrotrone e compon inverso legati a queste densit�
di energia, rispettivamente magnetica e fotonica (diffusa+CMB), e predirre,
in base al bilancio di queste due perdite di energia, i flussi che si
osserverebbero a terra.
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Received on Wed Feb 04 2009 - 03:47:08 CET