Re: esp. 2 fenditure: elettroni illuminati
Il giorno lunedì 5 marzo 2018 18:05:03 UTC+1, Elio Fabri ha scritto:
> Tu continui a pensare che tutto dipenda dall'interazione tra elettrone
> e fotone.
> Ma non è così.
> Nel corso di questo thread avevo segnalato l'esper. di Zhou, Wang,
> Mandel.
Ho visto l'esperimento
> E sapresti anche che in quel caso c'è chi ricorre a un'altra idea:
> *l'informazione* che l'osservatore ha sul sistema.
> E avresti visto che l'ho criticata (peraltro senza convincere gli
> autori che critico).
In effetti l'esperimento può essere interpretando affermando che,anche in assenza di disturbo, l'acquisizione di informazione su un sistema ne modifichi il comportamento
La figura di interferenza non sparisce per una perturbazione sull’oggetto quantistico attribuibile all'apparato sperimentale, ma a causa della riduzione dei cammini possibili dovuta all'informazione acquisita.
Tu inietti il concetto che nei due casi ( interferenza e non interferenza ) si tratta di due apparati sperimentali diversi, e che quindi è logico aspettarci due risultati diversi.
In effetti l'affermazione è inoppugnabile. Ma bisognerebbe chiarire, in generale, quali siano le caratteristiche di un apparato che esprima interferenza, e quali no.
Continuo, più debolmente, a pensare che tutto dipenda da un disturbo sull'elettrone.
Per le ragioni che seguono.
Ad ogni bit di informazione è associabile una quantità di energia
( la conoscenza di quale fenditura è stata attraversata costituisce un bit di informazione).
Ad esempi, se io conosco in quale parte di un pistone mobile è presente una molecola posso usare questa informazione per sollevare un peso, per produrre lavoro.
Landau propose, a mezzo di un ragionamento perverso, la quantità minima di lavoro che è possibile estrarre da un bit di informazione.
Partendo da ciò, devo pensare, che potrei, per mezzo di qualche astruso meccanismo associato allo schermo su cui arrivano gli elettroni, estrarre più energia dalla configurazione senza interferenza rispetto a quella con interferenza.
Ma allora, chi ha trasferito il delta di energia agli elettroni, se non un'interazione?
In effetti potremmo associare alla massa, all'energia ed all'informazione la stessa unità di misura, essendo aspetti della stessa "sostanza".
ReBim
Received on Sat Mar 10 2018 - 19:42:59 CET
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