Re: quesito didattico: spiegare la massa

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Fri, 16 Jan 2009 14:39:56 +0100

Valter Moretti ha scritto:

> On Jan 16, 10:59 am, no_spam_at_no_spam.it (Aleph) wrote:

...
> La massa � intrinsecamente legata a al principio di conservazione
> dell'impulso.

Mica solo a quello, se � per questo, � legata, anche al principio di
conservazione dell'energia e del momento angolare.

> Secondo me quello che ho esposto � uno dei pochi modi fisicamente
> chiari
> (forse l'unico) per definire la nozione di massa senza enetrare in
> discorsi fumosi
> o circoli viziosi.

A mio parere si tratta di riconoscere che (alla fin della fiera) la massa
si pu� trattare come un "concetto primitivo", definibile attraverso le
espressioni fondamentali del formalismo matematico che si utilizza per
esprimere le leggi meccaniche fondamentali, es.: newtoniano (legge della
forza), lagrangiano (lagrangiana della particella libera, come fa Landau).

> > Per introdurre il concetto di massa ti sei avvalso di un principio di
> > conservazione (che non � certo un concetto primitivo), della definizione
> > di velocit� istantanea (altra cosa che v� definita sulla base di principi
> > primi + elementari) e del concetto di sistema di riferimento inerziale (il
> > quale viene normalmente definito ricorrendo proprio al concetto di forza
> > che tu volevi evitare; infine hai condito il tutto con un apparato
> > (ideale, perch� il ragazzino quegli esperimenti non li far� mai) piuttosto
> > complicato, carrellini, binari senza attrito etc.

> Ti sbagli, i sistemi di riferimento inerziali non necessitano la
> nozione di forza,
> per essere definiti, altrimenti si cadrebbe in un circolo vizioso.

Io ho scritto che sono normalmente (e storicamente) definiti come quei
sistemi in cui vale la legge della forza di Newton e non puoi dire che non
� cos�, perch� non si tratta di una mia opinione, ma di un dato di fatto.
Li puoi definire anche rinunciando al concetto di forza?
Probabilmente s�, ma non certo in maniera elementare e senza avere la
necessit� di introdurre una marea di teoria preliminare a supporto.

> Anche se purtroppo su quasi tutti i libri trovi il solito circolo
> vizioso in cui si
> definiscono insieme massa forza e riferimenti inerziali.

Non � un circolo vizioso � una definizione assiomatica, come ce ne sono a
migliaia in fisica.
E questa non � affatto (e non vedo perch� dovrebbe) essere peggiore delle
altre.

Anche la tua procedura � di fatto analoga, perch� parte dalla posizione
assiomatica del principio di conservazione della q.d.m. (o dell'omogeneit�
dello spazio, se vuoi).

> Senti, sono tanti anni che penso a queste cose, dato che le insegno
> all'universit�. Ne ho discusso tante volte sul NG e ora non ho tempo
> di
> tornarci. Cerca nel passato altri post sull'argomento e leggerai il
> mio
> punto di vista.

Se mi fornirai qualche riferimento pi� preciso non mancher� di leggerli,
ma per favore evita di far ricorso al principio d'autorit�, perch� non
serve a nulla.

> > Senza considerare che la tua "definizione" di massa richiede come minimo
> > due corpi in interazione, mentre la massa � una carateristica che pertiene
> > anche ai corpi isolati.

> Cosa stai dicendo? Che un corpo abbia massa te ne accorgi SOLO
> quando
> lo fai interagire con un altro corpo.

Non � affatto necessario che si tratti di un corpo dotato di massa e che
l'interazione sia per contatto; potrebbe essere un campo di forze o anche,
al limite, lo spazio-tempo.

...
> Se uno non vuole seguire quella strada, basta dire che la massa
> � quella grandezza che si misura con la bilancia a due piatti (con
> questa procedura si dovrebbe anche capire perch� sulla luna il peso
> (misurato con un dinamometro) di un corpo cambia,
> ma la massa no) e poi ci ripensa quando � pi� grande.

E infatti questa � la via tradizionale, che personalmente trovo molto pi�
abbordabile di quella che hai proposto.

Saluti,
Aleph


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Received on Fri Jan 16 2009 - 14:39:56 CET

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