Re: Paradosso dei gemelli, con e senza etere
On 12 Gen, 11:57, "Dino" <brunierad..._at_inwind.it> wrote:
> Ho approfondito il tema delle trasformazioni dirette e inverse e forse ho
> trovato una strada per chiarire il problema, nel caso che hai esposto tu
> (Evento 1 su T e evento 2 su X).
> 1. Si tratta di due eventi unici che avvengono nel SR B, e non di due eventi
> differenti, come hai scritto tu ("Sembrerebbero gli stessi eventi, ma non �
> cos� ... ").
> 2. Quindi si possono usare le trasformazioni dirette per calcolare i valori
> (t e x) di B di detti due eventi, conoscendo quelli di A, e le
> trasformazioni inverse per calcolare i valori di A conoscendo quelli di B.
> 3. Trattandosi di due eventi unici, non c'� nessun'altra necessit�.
Come idea e' corretta anche se a parer mio e' detta male per i
seguenti motivi:
a) La parola "evento" ha due significati, uno nella lingua italiana e
l'altro in fisica relativistica. In lingua italiana significa "un
accadimento" che sia ben individuabile senza ambiguita' in qualsiasi
sistema di riferimento. Una volta individuato, *ogni* differente
sistema di riferimento gli associa le proprie coordinate
spaziotemporali, quindi in *ogni* differente sistema di riferimento
l'evento ha *differenti* coordinate. Percio' in italiano l'evento e'
lo stesso in ogni riferimento, mentre in fisica non lo e' in quanto un
"evento" in fisica si definisce come un punto dello spaziotempo ovvero
una quaterna di coordinate. E' in effetti una differenza sottile, ma
necessaria perche' in fisica il linguaggio deve essere preciso e
quantificabile (altrimenti a cosa serve?).
b) Quando scrivi "Si tratta di due eventi unici che avvengono nel SR
B" immagino che per "eventi unici" tu indessi gli "accadimenti" a cui
corrispondono quaterne diverse di coordinate nei due riferimenti, come
ho precisato nel punto a), mentre per quanto riguarda il fatto "che
avvengono nel SR B" questo e' errato perche' un "accadimento" avviene
in *ogni* sistema di riferimento. Il fatto che la lampada sia solidale
all'astronave B non significa che gli eventi avvengono solo nel
riferimento di B, perche' in qualunque altro sistema di riferimento si
vede partire un lampo di luce verde (o rossa o blu) da *un qualche
punto* dello spaziotempo; la differenza e' solo che, _nel riferimento
di B_, *la coordinata spaziale associata ai lampi di luce e' sempre la
stessa*, mentre in altri sistemi di riferimento tale coordinata varia
nel tempo: per A, il lampo verde avviene ad una certa coordinata x1,
mentre il lampo rosso ad *un'altra* coordinata x2 =/=x1.
Come avevo gia' detto e lo riscrivo per facilitare i ragionamenti, e'
proprio il fatto che in uno dei due sistemi di riferimento la
coordinata spaziale sia sempre la stessa, che permette l'uso della
formula di dilatazione dei tempi in un riferimento _ma non nell'altro_
(ovvero non la puo' usare, perche' sbagliata, il sistema di rif. nel
quale la coordinata spaziale non varia, nel nostro caso B).
Ciao.
Received on Mon Jan 12 2009 - 16:04:05 CET
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