Re: quesito didattico: spiegare la massa

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Thu, 15 Jan 2009 23:53:59 -0800 (PST)

On Jan 14, 9:19 pm, maitre Aliboron <alibo..._at_despammed.com> wrote:
> A mio figlio, che frequenta l'equivalente della seconda
> media in Francia, hanno spiegato a scuola il concetto
> di "massa". Ovviamente incappando nell'errore classico
> massa=peso. Me ne sono (fortunatamente) accorto dopo i
> primi 15 secondi di discussione con mio figlio.
> ......
> maitre Aliboron

Ciao, io dubito che la tua sia un impresa facile e sono del parere che
corri seriamente il rischio di confondere ancora di pi� le idee a tuo
figlio. La questione non � per niente ovvia e ci sono, per esperienza
personale, varie persone che insegnano fisica nelle scuole superiori
che non hanno chiaro il concetto di massa. Anche sui testi c'�
parecchia confusione. Francamente parlando, io credo che sia
impossibile capire *decentemente* cosa sia la massa senza parlare di
conservazione della quantit� di moto. Io provo a dirti cos'� la massa
in questo senso. Poi vedi tu se riesci a spiegarlo a tuo figlio.
Cercher� di NON introdurre la nozione di forza, perch� altrimenti �
molto facile entrare in ragionamenti circolari (di cui i libri sono
pieni).

La questione � questa. Se prendi di corpi (idealmente due punti
materiali) e li avvicini, scopri che influenzano reciprocamente il
moto uno dell'altro. Il caso pi� ovvio � che si scontrino e
rimbalzino. Per� possono succedere altre cose pi� complicate ben prima
che vengano a contatto, per esempio se i due punti sono calamite, puoi
immaginare cosa succede.

Immaginiamo per semplicit� che il moto avvenga su una retta, per es.
una rotaia con pochissimo attrito
sulla quale corrono due carrelli che si scontrano e interagiscono in
vario modo, con molle di struttura diversa, con un sistema che agganci
i carrelli al contatto ecc...Questo genere di esperimenti si possono
davvero fare in pratica controllando tutto.

Veniamo al punto: se prendi questi due corpi (idealmente lontani da
tutti gli altri) e li porti ad interagire, nel loro moto, qualunque
esso sia succede una specie di miracolo che corrisponde ad una precisa
legge fisica. C'� una certa quantit� che, nel tempo, rimane costante
anche se le velocit� variano. Ci sono due numeri m_1 e m_2 ciascuno
associato al rispettivo corpo, tali che

m1v1 + m2v2 = costante nel tempo

dove v1 e v2 sono le velocit� dei due corpi. Il punto importante � che
v1 e v2 cambiano anche violentemente nel tempo, ma la somma scritta
sopra rimane costante. Inoltre se sostituisci al secondo corpo un
terzo corpo, trovi

m1 v1 + m2 v3 = costante nel tempo

per cui m1 � proprio una propriet� del primo corpo e non dipedne da
quale sia il secondo.
La legge scritta sopra suggerisce anche come misurare la massa. Si
prende un corpo di prova e si decide che abbia massa
 m1 =1.
Poi si fa interagire con altri corpi e si misurano le velocit� in
tempi diversi (in modo da avere velocit� diverse), indicando con ' le
quantit� al tempo diverso, deve essere:

1 v1 + m2 v2 = 1 v1' + m2 v2'

da cui :

m2 = (v1 -v1')/(v2' -v2)

Ovviamente, m � la massa del corpo e mv si chiama quantit� di moto. La
legge di cui sopra � la conservazione della quantit� di moto.

Rimane un'osservazione. Tutto quanto detto vale in certi sistemi di
riferimento (quelli inerziali) ma non in tutti, ma questo forse non �
il caso di dirlo subito.

Il peso � un concetto pi� complicato perch� � una forza. Ma per il
momento mi fermo qui.

Ciao, Valter
Received on Fri Jan 16 2009 - 08:53:59 CET

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