Re: Paradosso dei gemelli, con e senza etere

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Thu, 15 Jan 2009 23:40:17 +0100

"Dino" <brunieradino_at_inwind.it> wrote in message
news:o0Nbl.246081$FR.533055_at_twister1.libero.it...

> > Cosa significa che la luce ci mette 6 anni per andare dalla Terra alla
> > stella?
> Mi pare che la risposta sia nella domanda.
> E cio� che un segnale luminoso ci metta 6 anni per andare dalla Terra alla
> stella, misurati con l'orologio sulla Terra.
> Ma questo � solo un dato di un eventuale problema.

Insisto. Io non capisco la risposta. A me non pare affatto che la risposta
sia nella domanda.
Faccio partire un fascio di luce quando il mio orologio segna le ore 0 del
giorno 1/1/2009. Quando il mio orologio segnera' le ore 0 del giorno
1/1/2015 come faro' a sapere che
"proprio adesso il fascio di luce sta arrivando sulla stella X"?

Non e' assolutamente una domanda retorica.
Io ho proposto in precedente post un eventuale significato da dare alle
parole "la stella X dista 6 anni luce dalla Terra", ma tu hai rigettato quel
significato (il significato era che la luce impiega 12 anni per andare e
tornare dalla stella X). Allora o mi spieghi quale significato dai tu a
quelle parole, oppure io non lo riesco a capire.

> > Quali misure eseguiresti che controllare che la luce impiega 6 anni per
> > andare dalla Terra alla stella?
> >
> Come ho gi� scritto pi� volte, la relativit� eteriana prevede che non sia
> possibile sincronizzare gli orologi situati in due luoghi diversi, per cui
> non � possibile controllare che la luce impiega 6 anni per andare dalla
> Terra alla stella.

E allora se non e' possibile controllarlo, ripeto, che caspita di
significato potra' mai avere la proposizione "la luce impiega 6 anni per
andare dalla Terra alla stella"?

Io sono proprio fermo a questo punto. Tu mi enunci una proposizione alla
quale non riesco a dare un corrispondente operativo, e io mi trovo piu' o
meno nella stessa difficolta' in cui mi troverei se mi dicessi "domani
mattina prendi l'auto e dirigiti verso Astantica".

> Ciao.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Jan 15 2009 - 23:40:17 CET

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