Re: Paradosso dei gemelli, con e senza etere

From: cometa_luminosa <alberto.rasa_at_virgilio.it>
Date: Thu, 15 Jan 2009 15:29:37 -0800 (PST)

On 15 Gen, 21:23, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:
 ...
> E' tutta una "scuola" sula relativita', contro la quale vado
> combattendo da tanti anni; ma so bene che non vivro' abbastanza per
> vedere cambiato il punto di vista della maggioranza dei fisici :-(
> 4. Il mio punto di vista (non soltanto mio, ovviamente: mi rifaccio
> sopratutto a Wheeler) e' l'esatto contrario. Lo spazio-tempo e' dato in
> se', e gli eventi sono i suoi punti. In questo senso sono dati *prima*
> che venga scelto un qualsiasi riferimento e un qualsisasi sistema di
> coordinate.>
> 5. Quindi: gli eventi sono _punti_ dello spazio-tempo. Una volta
> assunto un sistema di rif. e in questo un adeguato sistema di
> coordinate (sono cose diverse!) ogni evento sara' caratterizzato da
> una quaterna di numeri, come dici.

Ho capito. Vista cosi' la questione, risolverebbe anche il mio dilemma
su come formalizzare matematicamente il concetto di "accadimento"
indipendente dalle coordinate di cui avevo parlato in quel post.

> Ma si puo' fare moltissima fisica senza mai usare le coordinate.
> Te ne ho dato un esempio proprio nel nostro caso, e tu hai risposto
> "non ci avevo pensato".
> La verita' e' che la tua "forma mentis" non ti porta a ragionare in
> quel modo. Pero' capiresti molto molto meglio la relativita' se ti
> sforzassi di farlo...

Quindi, un metodo (o "il" metodo?) e' quello di utilizzare gli
invarianti, che sono i moduli quadri dei quadrivettori? Altri metodi,
se ce ne sono, quali sono?
Received on Fri Jan 16 2009 - 00:29:37 CET

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