ultimo aggeggio....

From: Mar Malp <mar.malp_at_katamail.com>
Date: Fri, 9 Jan 2009 14:45:10 +0100

Avevo in mente di affrontare con voi i principi fisici di quattro
apparecchi: ECG, illuminatore per microscopio, oftalmoscopio e, infine,
flussimetro ad area variabile o rotametro. Vengo, perci� all'ultimo da
studiare, che � anche l'ultimo del precedente elenco. Il rotametro lo usiamo
per misurare il flusso di ossigeno, in L/minuto, erogato al paziente. Questo
aggeggio mi pone molti problemi.

Lo schema � il seguente:
le pressioni che vigono entro di esso sono di 3 atm (c'� un riduttore a
valle, prima del paziente. Il massimo flusso � di 30 L/minuto e le
dimensioni del condotto pi� grande di 4 mm!

Domande:

1) posso ignorare le cadute di pressione entro il rotametro? Cio�: entro il
rotametro posso supporre ideale il liquido? Posso applicare Bernoulli ed
ignorare forze di trascinamento alla base del funzionamento dell'aggeggio?
2) Il bilancio delle forze impone che la forza peso sia contrastata dalla
differenza di pressione e dalla spinta di Archimede: prima ed ultima sono
uguali, qundi anche la differenza di pressione deve essere costante. Se il
tubo fosse cilindrico, attorno al "galleggiante" sferico mi aspetterei una
simmetria delle linee di flusso e, allora, una pressione del liquido che
"avvolge la sfera" uguale sia sulla emisfera superiore che su quella
inferiore. Ecco che il rotametro cilindrico non funzionarebbe. Ma se uso un
tronco di cono che si slarga verso l'alto, ecco che un tubo di flusso che,
raggiunta dal basso la sfera si "apre" per superarla, al di l� di essa
dovrebbe richiudersi meno, acquisendo una sezione maggiore. Per Bernoulli,
se riteniamo trascurabile il temine gravitazionale, la pressione dovrebbe
essere pi� alta sopra che sotto la sfera....e qui non mi trovo pi�.

Grazie
Received on Fri Jan 09 2009 - 14:45:10 CET

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