Riporto sotto alcuni passi tratti da "The Ghost in the Atom" P. C. Davies
and J. R. Brown, Cambridge University Press (1986). Il libro riporta la
trascrizione di alcune interviste ad alcuni fisici di primissimo piano,
andate in onda alla BBC Radio 3 (immagino nel 1985), a seguito del
"resurgence of interest in the interpretation of quantum theory" (pag X) che
si aveva in quegli anni.
Aggiungo ogni tanto, fra parentesi quadre, miei commenti.
Pag 48 e seguenti
Domanda (Davies e Brown): "Bell's inequality is, as I understand it, rooted
in two assumptions: the first is what we might call objective reality - the
reality of the external world, indipendent of our observatons; the second is
locality, or non-separability, or no faster-than-light signalling. Now,
Aspect's experiment appears to indicate that one of these two has to go
[questo e' il decreto di morte del realismo locale, che si pretende di
basare sui fatti, cioe' sull'esperimento di Aspect, non certo su questioni
sibilline relative al maggiore o minore numero di ipotesi di questa o quella
teoria]. Which of the two would you like to hung on to?"
Risposta (Bell): "Well, you see, I don't really know. For me it's not
something where I have a solution to sell! For me it's a dilemma. I think
it's a deep dilemma, and the resolution of it will not be trivial; it will
require a substancial change in the way we look at thinghs. But I would say
that thee cheapest resolution is something like going back to relativity as
it was before Einstein, when people like Lorentz and Poincare' thought that
there was an aether - a preferred reference frame - but that our measuring
instruments were distorted by motion in such a way that we could not detect
motion through the aether. Now, in that way you can imagine that there is a
preferred frame of reference, and in this preferred frame of reference
things do go faster than light. But then in other frames of reference they
seem to go not only faster that light but backwards in time, that is an
optical illusion"
[qui, secondo me, Bell manifesta una scarsa comprensione delle tesi sulla
convenzionalita' della simultaneita'. Parlare di questo "backward in time"
senza aggiungere che si tratta di una cosa priva di alcun significato fisico
(o, almeno, avente un significato fisico non necessariamente legato
all'ordinamento causa effetto) e', a mio avviso, troppo poco comprensibile.
D'accordo che dice "optical illusion", ma avrebbe dovuto aggiungere che e'
una "illusione ottica" esattamente come e' una "illusione ottica" il fatto
che un aereo che parte alle 3 poi puo' anche arrivare arrivare alle 2].
D: "Well, that seems a very revolutionary approach!"
R: "Revolutionary or reactionary, make your choice. But that is certainly
the cheapest solution. Behind the apparent Lorentz invariance of the
phenomena, there is a deeper level which is not invariant"
[e qui c'e' lo stesso problema che rimane un problema anche per Eberhard, o,
almeno, Eberhard non lo risolve pienamente (sempre posto che io abbia ben
capito la sua posizione). La questione e': "Cosa sarebbe questa invarianza
di Lorentz"? Il reale nocciolo e' "La relativita' viene intaccata
dall'ipotesi di esistenza di un riferimento privilegiato o no"? E, secondo
me, la risposta deve essere un sonoro no].
D: "Of course the theory of relativity has a tremendous amount of
experimental support, and it's hard to imagine that we actually go back to a
pre-Einstein position without contradicting some of this experimental
support. Do you think it's actually possible?"
R: "Well, what is not sufficiently emphasized in textbooks, in my opinion,
is that pre-Einstein position of Lorentz and Poincare', Larmor and
Fitzgerald was perfectly coherent, and is not inconsistent with relativity
theory. The idea that there is an aether, and these Fitzgerald contrantions
and Larmor dilatations occur, and that as a result the instruments do not
detect motion through the aether - that is a perfectly coherent point of
view."
[Qui, a mio avviso, la risposta di Bell e' debolissima. Tanto per cominciare
l'etere di Lorentz, quello che dovrebbe fare da supporto ai fenomeni
luminosi, non ha niente a che fare con l'etere dei tachioni (e non si vede
proprio per quale motivo, mentre si tratta il secondo, si finisca a parlare
del primo). Poi, la risposta alla domanda deve essere "Assolutamente si'. E'
realmente possibile che l'ipotesi di un etere dei tachioni possa essere non
in contraddizione con tutte le verifiche sperimentali della relativita'. Non
solo e' possibile, ma e' certo. L'etere dei tachioni rende non equivalenti i
diversi riferimenti relativamente ad esperimenti per i quali siano
determinanti effetti legati alla propagazione dei tachioni. Tutte le
verifiche della relativita' (e in generale tutti gli esperimenti noti ad
oggi - tranne, forse, l'esperimento di Aspect) hanno a che fare con
messaggeri subluminali e rimangono ovviamente tutte inalterate. Il problema
non e' trovare una teoria che, nel salvare realismo e localita', si accordi
con i fatti noti fino ad oggi. Il problema e' esattamente l'opposto:
essendoci un modello realista e locale che si accorda con i fatti noti fino
ad oggi e che ne prevede di nuovi, siamo sperimentalmente in grado di
osservare questi fatti nuovi"?]
D: "And it was abandoned on grounds of elegance?"
R: "Well, on the ground of philosophy; that what is unobservable does not
exist. And also on grounds of simplicity, because Einstein found that the
theory was both more elegant and simpler when we left out the idea of the
aether. [...] The reason I want to go back to the idea of an aether here is
because in these EPR experiments there is the
*** suggestion that behind the scenes something is going faster than
light.*** [la sottolineatura e' mia]. Now, if all Lorentz frames are
equivalent, that also means that things can go backward in time."
[Secondo me la parte che ho sottolineato e' di notevole interesse. Bell, per
come interpreto io le sue parole, ci sta dicendo: "Io non lo so che
significato andrebbe dato a queste "illusioni ottiche" che ci fanno vedere
le cose andare indietro nel tempo, pero', guardando i *fatti* con la mente
sgombra dalle nostre costruzioni teoriche, e' esattamente di questo che
dovremmo prendere atto: esiste "qualcosa" che si propaga a velocita'
superluminale. Ora il problema e' delle nostre costruzioni teoriche che
dovrebbero adattarsi ai fatti osservati da Aspect". Secondo il mio parere,
se Bell avesse avuto chiare le tesi sulla convenzionalita' della
simultaneita', e se avesse fatto quei due conti che fanno da supporto a
quanto dira' di li' a qualche anno Eberhard, avrebbe potuto notare che il
dilemma non e' poi cosi' profondo].
D: "Yes, and that is the big problem".
R: "It introduces great problems, paradoxes of causality and so on. And so
it's precisely to avoid these that I want to say there is a real causal
sequence which is defined in the aether. Now, the mistery is, as with
Lorentz and Poincare', that this aether does not show up at the
observational level [se Bell avesse fatto i due conti che fara' poi Eberhard
avrebbe visto che questo e' falso: l'etere e' rivelabile sperimentalmente].
It is as if there is some kind of cospiracy, that somethingh is going on
behind the scenes which is not allowed to appear on the scenes [nessuna
cospirazione in realta'; semplicemente se i tachioni fossero molto veloci
allora sarebbe molto difficile rivelarli]. And I agree that that's extremely
uncomfortable."
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Jan 07 2009 - 00:05:28 CET